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26/09/09

Daya Nueva

Esos cuatro dias han pasados rapidisimos entre los brazos de la amable Daya Nueva.
¡Ha sido fantastico!
Appena sceso alla stazione di Orihuela ho preso un cafè cortado, poi ho lasciato i miei occhi e le mie braccia avvolgersi intorno alla meraviglia che mi si presentava davanti, con el deseo irrefrenable de conocer cada centímetro de su cuerpo y su alma.
Quando mi sono un po’ ripreso da questa grandissima emozione le insegne luminose mi davano il “bienvenido a Daya Nueva”… era già l’ora in cui in Spagna hanno terminato da poco di cenare e la gente si riversa nelle strade a prendere un po’ di fresco o a gustare l’aria della festa come in questo “pueblo”.
Daya Nueva, così semplice e straordinaria contemporaneamente, me ha sonreido y me ha amado de inmediato ed io l’ho abbracciata mentre bevevo un mojto insieme ad amici appena conosciuti ma che si dimostreranno essere più amici di amici di lunga data.
Tra le sue vie, tra le sue braccia mi sono perso per ritrovarmi poi in un castello circondato dal silenzio tipico delle province spagnole… ninguna noche en mi vida habia estada tan llena de sueños de colores; ninguna noche con una Luna tan romántica y apasionada como la de esos momentos en la Vega Baja!
Quando di nuovo è sorto il sole, ed ho aperto gli occhi, ho gioito d’immenso trovandomi ancora tra le braccia di Daya Nueva che in un attimo mi ha risucchiato nei preparativi della festa, del Certamen: inviti, plotter da appendere, scenografia da allestire, discorsi da preparare!
Quanto movimento, quanta bellezza culturale per un pueblo di 2000 abitanti solamente!
Diversi centri culturali, associazioni, scuole di musica dove coltivare le tradizioni sonore, una biblioteca dove scoprire l’amore per la letteratura e… Daya Nueva, yo te quiero! Tu sei ciò che ho sempre sognato!
E in un attimo è arrivata la sera che mi ha trasformato in un principe che, con le sue Musa e le sue Regine, si reca al gran ballo di corte dove tutti, incuriositi, guardano e applaudono per un semplice gesto come quello di prendere per mano le dame e accompagnarle sul palco…
Daya Nueva Gracias por haberme ofrecido este sueño!
E un grazie, per avermi dato la possibilità di amare Daya Nueva, a: Enca, Marga, Miguel, Mattew, Pepa, Luzmar… straordinari anfitrioni quanto amabili persone che non dimenticherò mai!

25/09/09

Certamen Literario Daya Nueva

Serata magica quella del 19 settembre a Daya Nueva, un “pueblo” tra Murcia ed Alicante... con poco più di 2000 anime artistiche… qui la gente ha nel proprio DNA cromosomi musicali e artistici sviluppati più che in qualsiasi altra regione spagnola. Tutti suonano almeno uno strumento, molti scrivono, nessuno odia l’arte. E allora stare insieme a questa gente della Vega Baja significa alzare lo sguardo verso il Nirvana, significa ritornare uomini in questo mondo sempre più privo di umanità!

Yo soy de un pueblo que canta,
Yo soy de un pueblo que sueña,
Yo soy de un pueblo que tiene el corazón de poeta.

Con questi versi di Miguel HERNANDEZ, che bene fotografano il “carattere” degli abitanti di Daya Nueva, ha avuto inizio la XLI edizione del Certamen Letterario “Daya Nueva” e contemporaneamente la XVIII edizione del Certamen Juvenil “Miguel Hernandez”, entrambi organizzati dall’Asociación Cultural Club Excelsior.
“El Certamen Literario Daya Nueva VUELVE a celebrarse un año más y ello nos llena de orgullo a todos los habitantes de nuestro pueblo” Queste le parole di Margarita Navarro GONZÁLEZ, Presidentessa dell’AA.VV. “Club Exelcior”, associazione organizzatrice del Certamen: “Este encuentro es posible GRACIAS al esfuerzo, la DEDICACIÓN y la ILUSIÓN de muchas personas que creen en la literatura, en la PROYECCIÓN de nuestro pueblo y en el potencial ARTÍSTICO de muchos de nuestros vecinos."

Presenti tutte le autorità del paese, i poeti giunti alla finalissima, le Musa scese dall’Olimpo, le Regine vestite a festa e molti amanti dell’arte del poetare dell’anima nostra e curiosi e curiose.
Il teatro è pieno e caloroso. Tutto il paesino sembra essere dentro il teatro con eleganza e calore tipici solo dei giorni di festa… E che festa a Daya Nueva!
“È un momento sentito da tutti perché qui tutti sono un po’ artisti” sottolinea Dña Encarna Titos Gil.
Ed ecco… si abbassano le luci e si accende lo spettacolo poetico magico e solenne.
Le Regine e le Musa prendono posto sul palco tra gli applausi di tutti nei loro abiti lunghi da miss.
Le autorità ricevono la loro bella presentazione, ringraziano e tornano a sedersi mentre l’emozione già brilla negli occhi delle due presentatrici che incorniciano i passi dell’assente “Mantenedor” Maria de Pau Janer a causa di un problema familiare; gli onori di casa dell’emozionato don Josè María Rodriguez Barberá; i ringraziamenti tanto naturali quanto commoventi di don Vincente Pérez García e… e finalmente il fiore poesia che sboccia d’incanto travolgendo il pubblico in sala.

I primi petali sono per il Certamen Juvenil “Miguel Hernandez” che in questo giorno speciale diventa maggiorenne e che “acoje a jovenes poetas que desean compartir a traves de unos versos, sus sentimientos, sus vivencias, su alma…" e allora che si alzi e salga sul palco il vincitore: Juan Mas Villaseñor con il suo “Cabo Negro”:
(frammento) Ahora caen los cometas sobre un azul
recondito de cuando la gran Nada
se escondió en dos burbujas :
materia, antimteria.

Anzi, che si avvicinino i vincitori perché anche Dña Sabrina Pérez Carranza merita l’alloro sulla testa con la lettera con rima chiastica dedicata a Miguel Hernandez, “Mi poesia intrusa” :
(frammento) Nunca hubo cebolla más dichosa
que aquella que sus nanas dibujaron con tinta
tinta que de sus versos escapa y retinta
con dulzura la voz de ese ninő, el sol y la rosa.

E il pubblico applaude i giovani che sanno regalare ancora sentimenti nobili attraverso la poesia mentre Regine e Musa premiano questi artisti… Poco dopo arriva il momento dei secondi petali dell’evento e…scendono in campo anzi salgono sul palco i vincitori della XLI edizione del Certamen Letterario “Daya Nueva”.
“Carpe Diem” di Juan Lorenzo Collado Gómez vince il premio speciale “Flor Natural”:
(frammento)… ahora que la melancolía
alza un puñal que ya desde hace tempo
maestra hojas de acero,
decimos que el amor
es la caricia de la rutina.

Poi arriva il momento in cui le Musa lasciano lo spazio e l’alloro al vincitore di questa edizione del premio: Josè Luis Hernández Garvi che con la sua pioggia “Lluva” trafigge l’anima dei presenti:
(frammento) Has llegado muy temprano
despertando con ritmo acompasado,
musica que me recuerda
a poemas escritos en el viento,
perdido para siempre,
que nunca serán leídos.

E sotto quest’acqua si alzano scroscianti gli applausi di tutti… e la poesia regna sovrana nell’aria e sopra la pelle emozionando sempre più… parole non casuali visto che la colonna sonora dell’evento aveva la voce di Giorgia Todrani.
La serata magica degli “eroi-poeti” non finisce qui, perché subito inizia una processione laica dove tutti i presenti al Certamen partecipano tra le ali della gente rimasta fuori e per le strade… un o sfilare di "vip" che porterà tutti dall’altra parte del “pueblo” sotto un enorme tendone per un ricco aperitivo e uno straordinario concerto del gruppo musicale ALBALADRE.
Nel mentre di ciò, la sintesi della manifestazione nelle parole di Dña Encarna Titos Gil, tra i giurati dell'evento: “La entrega de premios del 41º Certamen Literario Daya Nueva y del 18º Certamen de Poesía Juvenil Miguel Hernández ha sido todo un éxito. Ha sido un verdadero honor estar allí. ¡Gracias Marga! Ha sido increíble ver cómo trabajas por este Certamen: enh...orabuena, Sra. Presidenta del Club Excelsior. Y gracias a todos los que habéis ayudado de un modo u otro a encontrar solución a la ausencia, en el último momento, de Maria de la Pau Janer.”

E l’evento finisce mentre tutti cantano allegramente!

Gracías Daya Nueva… pueblo que tiene el corazón de poeta!

13/09/09

STOP MGF


Comunicato Stampa girato da Tabanka onlus... condivido e pubblico!


STOP MGF

Mai più mutilazioni genitali femminili

In Italia sono circa 90mila le donne immigrate che hanno subito le pratiche della mutilazione genitale femminile (MGF), diffuse in 28 paesi africani, in Medio Oriente e nel sud est asiatico. Inoltre esiste un alto rischio che le figlie di queste donne, bambine e adolescenti, subiscano tali pratiche nel corso della loro permanenza in Italia o durante un periodo di vacanza nel paese dei genitori”. Questi i risultati presentati da Pilar Saravia, presidente dell’Associazione NoDi – I nostri diritti - a conclusione del progetto STOP MGF, finanziato dal Dipartimento per le Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Le vittime di queste pratiche, supportate nel nome della tradizione, sono soprattutto bambine tra i 4 e i 15 anni: l’età a rischio è soggetta ad un graduale abbassamento per evitare eventuali resistenze da parte delle stesse bambine, che, una volta adulte, subiranno con gravi conseguenze psicologiche sofferenze fisiche provocate da malattie, rapporti sessuali dolorosi, infertilità, infezioni e parti pericolosi. L’Associazione NoDi, che da anni s’impegna in azioni concrete per il rispetto della dignità della donna immigrata in Italia, ha affrontato il difficile tema delle mutilazioni genitali femminili attraverso una campagna di sensibilizzazione e di prevenzione tra la popolazione migrante, proveniente dai paesi a rischio e insediata nella Regione Lazio. Il progetto STOP MGF, iniziato nel febbraio 2007, si è sviluppato attraverso tre fasi: formazione degli operatori socio sanitari, curata dal San Camillo – Forlanini, ricerca del fenomeno, realizzata dall’IRPPS-CNR, e sensibilizzazione/prevenzione delle comunità interessate, seguita da NoDi. In venti mesi l’associazione NoDi ha mappato i luoghi d’incontro e dei servizi utilizzati dalle comunità a rischio sul territorio laziale, ha incontrato i mediatori culturali, ha prodotto e distribuito materiale cartaceo sul tema. Ha quindi realizzato incontri di sensibilizzazione e informazione con gruppi di vittime o a rischio di MGF nelle cinque province laziali per un totale di 800 donne. Infine ha realizzato il sito d'informazione www.stop-mgf.org che ospita anche un forum per lo scambio di esperienze. Se nel parlare dell’argomento la prima reazione delle donne coinvolte è la diffidenza, la parola chiave per rompere il silenzio è quella della salute, un diritto garantito dalle leggi nazionali dei paesi a rischio, che tendono a contrastare tali pratiche pur trovando grandi difficoltà nella loro applicazione, soprattutto nel contesto rurale. In Italia le MGF sono un reato punibile con il carcere (Legge 9 gennaio 2006 n. 7): l’obiettivo è quello di scoraggiare l’uso di queste pratiche nella società italiana.


INFO www.stop-mgf.org
UFFICIO STAMPA: email maipiumgf@gmail.com
Maria de Lourdes Jesus cell 3391737455
Ilaria Marchetti cell 3381917190
Francesca Vitalini cell 3393390878

12/09/09

Un po' di storia


Sono arrivato in Italia nel 1979.
Io non ci volevo venire. Stavo troppo bene nella mia terra: Capo Verde. Correre su quelle montagne di Santo Antao per me era il massimo che si potesse avere dalla vita.
Svegliarsi ogni giorno e ascoltare il canto degli uccelli mentre dall'alto dei monti i tuoi occhi scorrono lungo le loro pendici fino giù ad immergersi nell'oceano.
Poi arrivava la colazione spesso a base di "catchupa guisada" o frutta e latte appena munto.
Dopo la colazione noi bambini andavamo ad assumere le nostre responsabilità di gioco. Qualche volta cotruivamo case straordinarie in pietra e rami di cocco che resistevano giorni e giorni e mesi, e lì ci appostavamo per sorprendere le cornacchie che venivano a rubare le spighe di grano degli ampi campi di mio nonno... E rincorrevamo questi corvi armati di urla, fionde, pietruzze... quanto ci divertivamo, quanto ridevamo.
Il nostro compenso erano dei bei tocchi di canna da zucchero che gustavamo seduti in cima ad una rupe pensando alla meraviglia del creato che ci circondava.
E non parliamo, poi, delle escursioni che facevamo di nascosto sulle cime impervie dei monti, nei campi dei vicino per prendere qualche carota, nella cucina della nonna per qualche pezzo di dolce!
Dieci-docici bambini quasi tutti cugini che non facevano che divertirsi dalla mattina alla sera quando stanchi si sedevano intorno ad un fuoco o semplicemente sotto la luce della grande Luna per ascoltare i racconti di vita, di bruxias (streghe), folletti della notte, di terrore e di amore degli adulti e poi svegliarsi qualche volta nel cuore della notte per assistere alla preparazione di qualche festa da parte degli adulti che sempre uccidevano gli animali domestici la notte per non impressionare noi "piccolini", o forse per il fresco della notte!
NO, io non volevo proprio venirci in Italia ma...
Ero piccolo e non potevo decidere, così un giorno mi sono ritrovato in Italia.
Che fatica rinunciare a tutte le mie certezze.
Migrare, specie a quell'età è difficile, perdi tutto: dagli amici ai giochi, dai sogni alla personalità che ti stai costruendo.
Improvvisamente non sei più nessuno.
Per migrare occore coraggio, un atto di coraggio non indifferente. Si dovrebbe assegnare un "premio Nobel per la Pace", anche simbolico, alla migrazione.
Io ho perso tutto... ma piano piano mi sono ricostruito ed ho iniziato dalla musica! Anzi la musica mi ha riportato dentro il sogno, cantando a squarciagola con gli amici che nel frattempo mi ero fatto e dopo un anno sono ritornato nel mondo, sono rinato grazie a queste tre canzoni che fanno la storia della mia vita perchè sono le tre canzoni italiane che ho cantato per prima, sono le tre canzoni che dopo 29 anni risuonano ancora nella mia testa e mi portano sul confine tra Capo Verde e Italia; sono tre canzoni che difficilmente dimenticherò; sono tre Musa: "Bella Ciao" canto partigiano, "Tu sei l'unica donna per me" di Alan Sorrenti, "Alla Fiera dell'Est" di Angelo Branduardi...
Quell'estate nella colonia estiva di Giulianova, 1980, sono rinato un po' italiano.

08/09/09

Nha Vida

sito di Lura www.luracriola.com

LURA da Capo Verde con Energia

Passione, energia, giovinezza e bellezza, esperienze teatrali e di danza, soprattutto una voce speciale e una grande convinzione culturale fanno di Lura, trent'anni, una stella in ascesa della musica portoghese con radici africane. Nata a Lisbona nell'anno dell'indipendenza delle isole di Capo Verde dal Portogallo - divenute, dopo aver guarito le ferite, un paese ospitale - Lura esplora, della musica di quei piccoli sassi vulcanici lanciati dal Senegal nell'Oceano, non solo la morna resa celebre da Cesaria Evora, ma tutti gli stili: oltre alla malinconia, al languore e alla dolcezza, la vitalità e l'allegria travolgente. (tratto da e-cremona.it)

Lura Anima e Corpo

Grazie al successo dell' album seguente “M' bem di Fora” che esce nel 2006, Lura solca il mondo e conquista un pubblico sempre più fedele ed attento alla sua musica, ed è attraverso di lei che le giovani generazioni capoverdiane riscoprono il patrimonio musicale locale, ballando, innamorandosi e piangendo sui ritmi amati dai loro genitori o dai loro nonni. Album della maturità, “M' bem di Fora” pone le basi delle sue canzoni future e del nuovo album “Eclipse”. Oggi, Lura rivendica corpo e anima delle sue radici capoverdiane, come per trascenderle meglio: “Canto le suggestioni di Sao Tiago e Santo Antao, delle isole che sono la terra di mio padre e mia madre. Perché cantare la musica di Capo verde è la gioia di arrivare a toccare cose sepolte in me che non sospettavo nemmeno di conoscere”. (tratto da marsala.it)

LURA una foto insieme!

Ho avuto l'onore di incontrare questa voce del firmamento capoverdiano nel 2006, al Congreso dos Quadros (Evento che riporta, ogni quattro anni, i capoverdiani sparsi nel mondo, a casa per riflettere e discutere i grandi temi della nostra capoverdianità), in questa occasione ho avuto il piacere di conoscere non solo la cantante ma anche la persona, di cui anche la sua aurea umana è grande davvero! Di seguito una foto insieme ad uno dei miei miti capoverdiani!


Lura e la sua "NHA VIDA"

Nha Vida
Hoji n`odjal

Hoji n`odja homi di nha vid
a
Ê
cenam Ku mon n`fica sima pomba perdida
N`amor bem dam razon di vivi

Bem intchi nha vida di kusa fasi

Nhas horas alegri n`krê passa Ku bó
Nhas horas tristi n`krê passa ku bó

Nha passa tempo n`krê passa ku bó

N`amor ami n`naci pam vivi ku bó

Bem pegam no mom
Bem lebam ku bó
N`krê bai na bu ragass

Bem inxinam tudo kusa k`inda n`ka sabi

Be
m lebam ku bó inxinam tudo kel ki bu prendi na vida
N`amor bem dam razom di vivi
Bem intchi nha vida di kusa fasi

N`sta raserva nha vida pa bó

N`amor ami n`naci pam vivi Ku bó

Ó kim sta ku bó pa mim mundo ka existi màss

Ó kim sta ku bó mundo feto só di nôs dôs


Nha Vida (Vita Mia)
Oggi l'ho visto

Oggi ho
visto l'uomo della mia vita
Mi ha fatto un cenno con la mano ed io mi sono sentita una colom
ba persa (mi ha accennato con la mano ed io quasi svenivo).
Amore mio, vieni a darmi ragione di vivere

e indicami cosa devo fare nella mia vita

nelle ore felici io vorrei stare con te

nelle ore tristi io vorrei stare con te

nel passatempo io vorrei stare con te
Amore mio,
io sono nata per vivere con te!

Vieni prendimi per mano

e portami via con te

Vorrei andarmene tra le tue braccia

Vieni e
insegnami tutto quello che ancora non so
vieni e insegnami tutto quello che tu hai imparato nella vita
Amore mio, vieni a darmi ragione di vivere

e indicami cosa devo fare nella mia vita

Riserverò la mia vita per te (Ti aspetterò)

Amore mio, io sono nata per vivere con te!

Per me, quando sto con te il mondo non esiste più

Per
me, quando sto con te il mondo è solo per noi due!

Nha Vida (Mi vida)
Hoy le he visto
hoy he visto el hombre de mi vida

me hizo un seña y me sentía como una paloma pérdida.

Mi amor, ven a darme la razón de vivir

mostrarme qué debo hacer en mi vida
en las horas felices yo quiero estar contigo
en horas tristes yo quiero estar contigo
en el pasatiempo yo quiero estar contigo
Mi amor, yo he nacida para vivir contigo
Ven y tómame de la mano
y llevame con ti
quiero dejarme en tus brazos
Ven y me enseñe todo lo que yo no conozco
ven y me enseñe todo lo que has aprendido en tu vida
Mi amor, ven a darme la razón de vivir
Muéstrame qué debo hacer en mi vida
Dedicaré mi vida a ti (Te esperaré)
mi amor, yo he nacida para vivir contigo!
Para mí, cuando estoy contigo, el mundo ya no existe
Para mí, cuando estoy contigo, el mundo es sólo para nosotros!

05/09/09

The Untouchable

foto inviata da Marco Medaglia

Ci sono immagini che parlano più di mille parole!

Mentre i giovani italiani si chiedono dove sta andando l'Italia e perchè in questo paese un uomo abbia così tanto potere tanto da annullare l'opposizione politica, abbia tanto potere da annichilire gli organi di informazione, abbia tanto potere da zittire la Chiesa (simbolo già di estremo potere decisamente incontrastato- fin'ora!), abbia il potere di oltragiare l'Europa e i leader Europei e Presidente Americano, abbia il potere di crearsi delle leggi ad personam, abbia il potere di circuire minorenni senza la benchè minima contestazione popolare... Oltreoceano il virus dell'umana reazione produce questo significativo manifesto.
Tale Manifesto è stato fotografato in questi giorni per le vie di New York.
Accanto l'immagine la scritta:
He rules Italy ----- Governa l'Italia
with absolute power.----- Con Potere Assoluto.
No one can touch him.----- Nessuno può poccarlo.
No one can stop him.----- Nessuno può fermarlo.

Aldilà di quello che posso pensare io (tanto sono straniero e non conto una "minchia" in questo paese "democratico), mi viene spontaneo riflettere sulla risposta, sul feedback, che oltreoceano ne uscirà fuori non della persona in questione ma degli italiani stessi!
Meditiamo gente, meditiamo!


XXXIII° ANNIVERSARIO DALL'INDIPENDENZA DI CAPO VERDE

XXXIII° ANNIVERSARIO DALL'INDIPENDENZA DI CAPO VERDE
J. Canifa Alves, l'On.le M. Monteiro, l'On.le Frias, l'On.le Sousa, rappresentante Caritas F. Pittau

Un libro può salvare la vita

  • edgar allan poe - racconti
  • Gabriel Garcia Marquez - Cent'anni di solitudine
  • Isabel Allende - il piano infinito
  • Luis Romano - famintos
  • Michael Ende - la storia infinita

MONDO MIGRANTE

Los Angeles – Charlize Theron è diventata cittadina americana. Ad annunciarlo la stessa attrice durante il David Letterman Show: “ho sempre desiderato essere cittadina americana, ma loro non volevano accettarmi… Ho dovuto studiare. Inoltre era difficile non pensare a qualche trucco all’esame, come quando a me, di madrelingua inglese e sudafricana, è stato dato un foglio e mi è stato chiesto di scrivere correttamente la frase: è una giornata di sole”.

Un premio Oscar all’ umorismo americano… ma si diamo loro anche un “Tapiro d’oro”.

Le rivoluzioni non necessariamente rappresentano delle soluzioni... sicuramente ti danno linfa vitale!

RAIZ-LONGE

RAIZ-LONGE
dietro: Benny Hopffer Almada, Giovanni Mone, Alfredo Pierantozzi; al centro: Marta Poretti, Viviana Alves, Jorge Canifa Alves, Cateline Hopffer Almada, Lorena Salvatori, Walter do Rosario; in basso: Hamdi Dahir, Linda Evora, Aderico Brito.