SOStieni il mio blog


With your help, I can continue to provide free information on the Web.



29/06/13

sabato ecologico

SABATO ECOLOGICO
MOMENTI VERDI
(di Bernardo Mazzeranghi)
Un materasso matrimoniale si gioca il titolo di rifiuto più ingombrante con il paraurti di un’auto. Non è facile stabilire quale sia il più grande, ma fanno parte entrambi di una lunga serie di rifiuti abbandonati lungo via Sant’Alessio in Aspromonte, a Borgata Finocchio, che il Centro di Pronta Accoglienza (CPA) Eta Beta per minori stranieri non accompagnati, insieme all’AMA, ha raccolto sabato 15 giugno durante il “Sabato Ecologico” organizzato dalla Cooperativa Sociale Eta Beta. Sono almeno 40 i ragazzi del centro che dedicano la loro mattinata alla pulizia della strada che ogni giorno li conduce al Centro. Una strada priva di illuminazione e di secchi per la differenziata e che quotidianamente si riempie di rifiuti scaricati abusivamente. Il degrado è inquietante e l’idea di ripulire la via da quella montagna di spazzatura fiaccherebbe l’entusiasmo del più accanito ecologista. Non è così per questo bel gruppone di minori, tutti provenienti dal Bangladesh che tra sorrisi e battute, si impegna con abnegazione nell’opera improba. Guanti, sacchi di plastica, mascherine e tanti cellulari che suonano le note della musica bengalese. Qualcuno canta, altri accennano un ballo. Il fermento stimola la curiosità nel quartiere e pian piano qualcuno si avvicina timidamente. Una famiglia è già sconfortata perché sa che da domani reinizieranno a scaricare mondezza e la strada si riempirà nuovamente e velocemente. Altre persone si congratulano per l’iniziativa e sfogano la propria frustrazione data dal dover convivere con così tanto degrado. Dopo più di tre ore di intenso lavoro la strada è praticamente irriconoscibile. L’erba è stata tagliata e i rifiuti rimossi, non ci sono più copertoni, porte, calcinacci e via dicendo. E’ finalmente giunto il momento di rilassarsi e di dedicarsi alla festa vera e propria. E allora con un paio di ombrelloni e delle coperte buttate nel campo di calcio del quartiere si inizia a mangiare e chiacchierare sotto un sole sempre più rovente. Ci rifocilliamo tutti, educatori e minori, cercando di ritrovare tutte le energie necessarie per il secondo evento della giornata, il Primo Torneo di Calcio Eta Beta.



MOMENTO SFERICO
(di Jorge Canifa)
La spazzatura che ingombrava da mesi il lungo viale alberato e il perimetro del campo di calcetto del centro Eta Beta, ha appena esalato l'ultimo respiro e gli spinosi cardi... abbassate le teste in segno di dovuto rispetto... mentre il sole se la ride di cuore sfidando un pallone arancione: trofeo meritato per una mattinata in cui quaranta minori bengalesi hanno restituito splendore ad un quartiere a suon di pale e scope.
E' l'inizio di un torneo di calcio che i ragazzi sognavano da tempo che li ha visti prepararsi con impegno... per loro la sfida è importante, si affronteranno tra di loro, sfideranno i ragazzi del quartiere con i quali in passato hanno avuto screzi, ma soprattutto si confronteranno con gli operatori del centro dove essi risiedono: C.P.A. Eta Beta. La sfida più importante sarà questa, dove avranno la possibilità di una piccola rivincita morale contro i quali ogni giorno, in qualche modo, devono rendicontare qualcosa: dal cibo, ai documenti... alle loro uscite e rientri! E' un po' un nano che sfida un gigante... timore reverenziale... comunque la ricerca di un riscatto.
L'entusiasmo è alle stelle e l'impegno è tanto... qualche momento di tensione ma... ma sta nel gioco... ci tengono tanto e non vogliono far brutta figura.
E' bello! Bello davvero vedere che i giovani del quartiere accettino volentieri la sfida e con una certa umiltà sono disposti anche a mettersi da parte per lasciar giocare i ragazzi del centro... è bello, bello vedere anche altri ragazzi, oramai fuori dal centro perché maggiorenni, ritornare a nuotare nello stesso stagno che ora non appartiene più a loro. E' bello vedere come i giovani riescano a superare le loro angustie quotidiane, le loro ansie e timori di tutele non giunte, di maggior età alle porte insieme all'incertezza del domani e a trovare quel che è quasi serenità nel mezzo di una tempesta.

E' bello, infine, vederli gioire, stringendo una coppa in mano rincorrendosi al tintinnio delle loro medaglie appese al collo... può sembrare poco... ma non per chi ha abbandonato le certezze della vita, gli amici, il proprio paese, la famiglia in cambio di un grande, ben visibile "punto interrogativo".

il pallone che unisce

La spazzatura che ingombrava da mesi il lungo viale alberato e il perimetro del campo di calcetto del centro di prima accoglienza (C.P.A.) Eta Beta di Roma, ha appena esalato l'ultimo respiro e...
gli spinosi cardi... hanno abbassato le teste in segno di dovuto rispetto... mentre il sole se la ride di cuore sfidando un pallone arancione: trofeo meritato per una mattinata in cui quaranta minori bengalesi hanno restituito splendore ad un quartiere a suon di pale e scope.

E' l'inizio... è l'inizio di un momento prima di un torneo di calcio che i ragazzi sognavano da tempo che li ha visti prepararsi con impegno... per loro la sfida è importante ma lo è anche dimostrare al quartiere che ci tengono ad impegnarsi per l'ambiente dove vivono... pulire la strada piena di spazzatura prima di scendere in campo dove si affronteranno tra di loro, sfideranno i ragazzi del quartiere con i quali in passato hanno avuto screzi, ma soprattutto si confronteranno con gli operatori del centro dove risiedono. La sfida più importante sarà questa, dove avranno la possibilità di una piccola rivincita morale contro i quali ogni giorno, in qualche modo, devono rendicontare qualcosa: dal cibo, ai documenti, alle uscite e rientri! E' un po' un nano che sfida un gigante... timore reverenziale... comunque la ricerca di un riscatto. L'entusiasmo è alle stelle e l'impegno è tanto... qualche momento di tensione ma... sta nel gioco... ci tengono tanto e non vogliono far brutta figura.

E' bello! Bello davvero vedere i giovani del quartiere accettare volentieri la sfida e con una certa umiltà sono disposti anche a mettersi da parte per lasciar giocare i ragazzi del centro... è bello, bello vedere anche altri ragazzi, oramai fuori dal centro perché maggiorenni, ritornare a nuotare nello stesso stagno che ora non appartiene più loro. 

E' bello vedere come i giovani riescano a superare le loro angustie quotidiane, le loro ansie e timori di tutele non giunte, di maggior età alle porte insieme all'incertezza del domani e a trovare quel che è quasi serenità nel mezzo di una tempesta.
E' bello, infine, vederli gioire, stringendo una coppa in mano rincorrendosi al tintinnio delle loro medaglie appese al collo... può sembrare poco... ma non per chi ha abbandonato le certezze della vita, gli amici, il proprio paese, la famiglia in cambio di un grande, ben visibile "punto interrogativo".
(Foto di Alice Dente)

L’albatros, Premio e Festival per la letteratura di viaggio. Letteratura della migrazione

L’albatros, Premio e Festival per la letteratura di viaggio. Letteratura della migrazione

Palestrina, 28 giugno 2013
Fondaz. Pierluigi da Palestrina, V.lo Pierluigi 3

Con la partecipazione degli scrittori Laila Wadia, Jorge Canifa Alves e Francesco Terzago. Gli interventi saranno accompagnati dalla musica dal vivo del Balkanean Quartet.
La serata è nata dalla collaborazione tra l’Associazione Culturale Lupus in Fabula, Critica Impura e l’istituto Albio Tibullo di Zagarolo.
L’ingresso è libero.
Gli scrittori che interverranno:

Laila Wadia è nata a Bombay nel 1966. Scrittrice, traduttrice e linguista, collabora attivamente con l’Università di Trieste e scrive sul settimanale Internazionale. Nel 2004 ha vinto il concorso Eks&Tra per la scrittura migrante in Italia e lo stesso anno ha ricevuto la medaglia del Presidente della Repubblica. Tra i suoi libri più importanti che vedono la migrazione in un’ottica esistenziale, Amiche per la pelle (E/O 2009), Come diventare italiani in 24 ore (Barbera 2010) e le raccolte di racconti Mondo pentola (Iannone 2007), Il burattinaio e altre storie extra – italiane (Iannone 2004), Pecore nere (Laterza Contromano 2006).

Jorge Canifa Alves, nato a Mindelo (Capo Verde) nel 1972, scrittore, poeta e drammaturgo, collabora dal 2005 col gruppo poetico Apollo 11 e ha fondato nel 2006 il gruppo teatrale Raiz Longe. Ha pubblicato racconti su Il giornale di Peter Pan, Caffè e nelle antologie Memoria in valigia (Fara Editore 1997), Capoverde: Nove Isole e un Racconto Disabitato (Le Lettere 2000), Libera o liberata (Il Leccio 2002), Italiani per vocazione (Cadmos 2005) e Lo Sguardo dell’Altro (Mangrovie 2008). I suoi libri sono Racconti in altalena (Edizioni dell’Arco 2005), Il Bacio della Sfinge (Fuoco Edizioni 2009), Claridade: la coscienza illuminata di Capo Verde (Fuoco Edizioni 2011) e le poesie Kronos’90: poesie in bianco, nero e grigio (Freccia D’Oro 2012).

Francesco Terzago, nato Verbania nel 1986, vive tra Padova e Guangzhou. Poeta, scrittore e linguista, collabora con AbsolutePoetry, Poesia2.0, UltraNovecento e Scrittori Precari. Ha pubblicato poesie su Italian Poetry Review, Le Voci della Luna e ALI, ed è presente nell’antologia Generazione Entrante di Ladolfi editore. Suoi testi sono presenti su Smemoranda, Poetarum Silva, La Ginestra, Nazione Indiana e Critica Impura. In Cina, con l’Università degli Studi di Padova, ha tenuto corsi di lingua e cultura italiana, ha studiato gli effetti della globalizzazione sul popolo cinese e ha collaborato con il Guangdong Museum of Art per la promozione dell’arte cinese contemporanea.

XXXIII° ANNIVERSARIO DALL'INDIPENDENZA DI CAPO VERDE

XXXIII° ANNIVERSARIO DALL'INDIPENDENZA DI CAPO VERDE
J. Canifa Alves, l'On.le M. Monteiro, l'On.le Frias, l'On.le Sousa, rappresentante Caritas F. Pittau

Un libro può salvare la vita

  • edgar allan poe - racconti
  • Gabriel Garcia Marquez - Cent'anni di solitudine
  • Isabel Allende - il piano infinito
  • Luis Romano - famintos
  • Michael Ende - la storia infinita

MONDO MIGRANTE

Los Angeles – Charlize Theron è diventata cittadina americana. Ad annunciarlo la stessa attrice durante il David Letterman Show: “ho sempre desiderato essere cittadina americana, ma loro non volevano accettarmi… Ho dovuto studiare. Inoltre era difficile non pensare a qualche trucco all’esame, come quando a me, di madrelingua inglese e sudafricana, è stato dato un foglio e mi è stato chiesto di scrivere correttamente la frase: è una giornata di sole”.

Un premio Oscar all’ umorismo americano… ma si diamo loro anche un “Tapiro d’oro”.

Le rivoluzioni non necessariamente rappresentano delle soluzioni... sicuramente ti danno linfa vitale!

RAIZ-LONGE

RAIZ-LONGE
dietro: Benny Hopffer Almada, Giovanni Mone, Alfredo Pierantozzi; al centro: Marta Poretti, Viviana Alves, Jorge Canifa Alves, Cateline Hopffer Almada, Lorena Salvatori, Walter do Rosario; in basso: Hamdi Dahir, Linda Evora, Aderico Brito.