SOStieni il mio blog


With your help, I can continue to provide free information on the Web.



21/12/08

SU RAI 3

il 21 dicembre alle ore 12.10 ( dopo il tg) andrà in onda uno special sul mio libro Racconti in Altalena... 7 minuti da non perdersi!

"Persone" mi ha stupito!! Più bello di come pensavo potesse riuscire.
Maria Pezzimenti, la giornalista che lo ha realizzato ha fatto un ottimo lavoro!
Lasciare alle "persone" lo spazio per raccontarsi è un qualcosa di straordinario... Un bel momento di magia televisiva dove le emozioni raccontate sono vere e non costruite come solitamente avviene in televisione!

Hanno commentato:
"Cher Jorge, domenica 21, 12:23 RAI 3 ancora acceso....
c'était très bien , Félicitations et meilleurs voeux pour tes entreprises futures!
Era bello e ben fatto, complienti e migliori auguri a te!
abbracci con affetto
Josette Martial"

"7.30... Straordinario!!! Almeno oggi Berlusconi ti invidierà, hai avuto più spazio di lui!... Ciao Emilio Laurenza!"

"Ti abbiamo visto (io e la mia dolce metà). Bel servizio!
Kossi A Komla-Ebri
Kossi A Komla-Ebri"

Metti nel carrello -----> RACCONTI IN ALTALENA

20/12/08

Matrimoni Misti

Non volevo crederci quando aprendo il giornale mi sono trovato davanti il titolo: LA SANTA SEDE INVITA ALLA CAUTELA SUI MATRIMONI MISTI. Ma sì, doveva trattarsi sicuramente di un errore, ti pare che la chiesa si possa mettere in ridicolo macchiandosi di razzismo? Lei proprio Lei figlia del barbaro (non romano) Pietro? Lei che ha avuto gli ultimi suoi due figli papali non di italica nascita? Troppo strano, no!? Ho continuato a leggere l’articolo.

Non si trattava di un errore di battitura!

Ahimè!!!

Senza parole l’avvertimento, riportata tra virgolette, del segretario della Conferenza Episcopale Italiana, Mariano Crociata: “I matrimoni misti non sono da incoraggiare perché possono avere conseguenze drammatiche che ricadono sui figli!”. Sembra una frase tratta da qualche papiro impolverato degli anni bui del medioevo o da qualche pergamena rovinata del ‘500 missionario-conquistatore, ed invece è pronunciata oggi nel 2008, da un rappresentante della Santa Sede. Oltre che ritrovarsi sulla pelle questa macchia “xenofoba” (perché di xenofobia si tratta se si sconsiglia di “incontrare” l’altro) e oltre che limitare la libertà altrui, la Chiesa rischia di perdere di credibilità con queste uscite sbilenche, perché, geneticamente parlando, i figli di coppie miste avranno gli stessi geni dei genitori ma anche una combinazione allelica tale da ridurre anche la possibilità di sviluppare malattie genetiche come il diabete, la sindrome di Down, l’anemia mediterranea, l’emofilia, la fibrosi cistica etc.etc., e quindi a quale conseguenza drammatica andrebbero incontro?. Culturalmente parlando, invece, avranno una mentalità più elastica e riusciranno a cogliere, alla perfezione gli aspetti culturali dell’una e dell’altra cultura dei genitori, cosa che permetterà loro di avere un panorama più ampio e di essere degli ottimi mediatori tra le due diverse parti. E, quindi ancora, cerco di capire: quali potranno essere le conseguenze drammatiche a cui potrebbero andare incontro i miei figli o i miei nipoti?

Finito di leggere la posizione della Santa Sede sposto gli occhi su di un altro articolo sulla stessa pagina e qui non posso che scoppiare in una grossa risata di pancia leggendo delle affermazioni di Licio Gelli che dice: “Attenti alla razza (qualcuno gli spieghi che lui stesso fa parte di questa razza: quella umana) perché domani potremmo ritrovarci figli” di coppie promiscue “chiazzati come le mucche chianine".

Mi domando se questi signori abbiano mai aperto un libro di genetica… non tanto per leggere ma anche solo per guardarne le figure!

“chiazzati come mucche”… dovrebbero sapere che la razza umana e quella bovina sono disegnate su mappe cromosomiche differenti… anche se poi tutti gli essere viventi hanno il gene per la pigmentazione… chi può affermare che c’è il pericolo di figli chiazzati come mucche?

Solo l’Ignoranza!!!

A questo punto vorrei fare un appello al Ministro Gelmini: “Invece di pensare a classi separate: soluzioni da apartheid; perché non pensare ad istituire dei corsi di genetica per questi illustri rappresentanti dell’Italia?”

Mendel e Morgan ringrazierebbero di cuore!

06/12/08

IO SONO INVISIBILE

di J.Canifa Alves
da "Mosaici: l'Italia Accanto" A. 1, N° 1, 2008

IO SONO INVISIBILE
( avvertenza: il testo che segue è scritto con inchiostro simpatico! se volete leggere l'articolo dovete trovare una soluzione... molto semplice a dire il vero!)

Ogni giorno attraverso la città indossando il mio negro mantello invisibile che l’indifferenza mi ha cucito addosso allorché trent’anni fa sbarcai in questo paese. Con il tempo ho imparato a vivere con questo mio superpotere ma all’inizio non è stato per niente facile. Ricordo ad esempio che in prima elementare io trascorrevo tutto il tempo in un angolo della mia classe a disegnare perché la mia maestra non riusciva proprio a vedermi. Non mi piaceva quella situazione perché non imparavo niente a differenza dei miei compagni di classe. A tre mesi dalla fine dell’anno scolastico ho iniziato a domandarmi del perché non mi vedesse e ne ho parlato con mia madre. Lei con estrema pazienza mi spiegò dell’impossibilità di alcune persone a “riconoscere” quelli con questo “dono”. L’ostacolo si poteva superare, mi disse, correndo più veloce del loro pensare, del loro sguardo cieco, del loro sguardo gorgonico… quello sguardo che ferma l’immagine familiare, non troppo lontano dalla quotidianità, e permette quindi di visualizzarla.
Li ho imparato a correre veloce e a controllare questo superpotere consentendo alla mia persona di essere visibile ad ogni istante, a mio piacimento… a mio piacimento? Questo finché non ho lasciato il piccolo centro cittadino dove abitavo e dove tutti, oramai, riuscivano a vedermi o avevano imparato a “fingere” di vedermi.
L’invisibilità ha ripreso ad innamorarsi della mia pelle quando mi sono trasferito in una grande città come Roma…
Alcune volte mi è proprio difficile lasciare il mio negro mantello dell’Invisibilità.
In questa città mi capita sovente di uscire o entrare in ascensore in compagnia di altri amici visibili e di incontrare qualcuno che non risponde al mio saluto invisibile ma che tuttavia un bel sorriso non lo negano agli altri; mi capita, in autobus o metro, che qualcuno mi calpesti i piedi e che questi si volti e non vedendomi ritorni sui suoi passi senza chiedere scusa; mi capita di stare accanto a gente che, non vedendomi, si sente autorizzata a dire che vorrebbe dare fuoco a quelli come me perché siamo troppi, perché siamo criminali, perché rubiamo loro il lavoro, non paghiamo le tasse; mi capita di chiedere un’informazione e vedere l’interlocutore volgere il suo sguardo verso chi mi è accanto per fornire la risposta; mi è capitato, e questo è un caso eclatante, in un grande centro commerciale, che io pagassi con i miei soldi e che il resto fosse dato alla mia visibile ragazza, tanto eclatante poiché per qualche eterno secondo la cassiera non sapeva effettivamente cosa fare visto che la mia ragazza non stava prendendo quel denaro non suo: “a chi do il resto se qui non c’è nessun altro oltre lei, signorina?”

Ebbene sì, in questa grande città mi è difficile rendermi sempre visibile, e questa è una sconfitta, mia e di quelli che non riescono a vedermi… mia perché forse non corro abbastanza forte per superare le Gorgoni cittadine come fece l’invisibile Perseo; sconfitta loro perché non vedendomi rischiano di, non trovando la mia immagine, rispecchiarsi nello scudo della loro riflessa indifferenza e di trasformare loro stessi in statue di “travertino” romano.
Ecco, mio caro Professor John Pendry, la ricetta dell'invisibilità esiste già...
venga a trovarmi e ne parliamo… sempre se riesce a “vedermi”!

02/12/08

Lo Sguardo di Mangrovie

Nelle foto: prima pagina
1) Susan Portmann, Jorge C.A., Helena Paraskeva
2) Laurent Digbeu (musicista)
3) Silvia de Marchi e Michele di Salvo

seconda pagina:
1), 2) momenti della serata
3) foto di gruppo

01/12/08

Fiera della piccola e media editoria Più libri più liberi


Nell'ambito della Fiera della piccola e media editoria Più libri più liberi, venerdì 5 dicembre, alle ore 12, presso la Sala Ametista, si svolgerà l'incontro:

Le scrittrici e gli scrittori migranti con le Biblioteche di Roma: esperienze di intercultura nelle scuole e nelle biblioteche.

Intervengono:

Cristina Ali Farah, Jorge Canifa Alves, Ingy Mubiayi, Igiaba Scego, Ribka Sibhatu. Coordina Gabriella Sanna.


Scrittori di prima e di seconda generazione, che per le loro opere, poesie, racconti, romanzi, hanno scelto la lingua italiana, racconteranno la loro esperienza con il progetto "Storie del mondo" delle Biblioteche di Roma, che ha promosso la lettura dei loro libri da parte di centinaia di studenti delle scuole superiori e gli incontri con le autrici e gli autori all'interno delle biblioteche. Incontri fecondi e appassionanti, visti con la lente di scrittori ormai maturi e portatori di più culture e più visioni del mondo.
Si alterneranno letture di brani delle loro opere.

Palazzo dei Congressi di Roma Eur
Metro B direzione Laurentina, fermata Eur Fermi.
Servizio bus navetta gratuito (A/R) ogni dieci minuti dalla fermata della metropolitana Eur Fermi
al Palazzo dei Congressi, dall'apertura della manifestazione alla chiusura.
Venerdì gratuito per gli studenti universitari.

Per informazioni sull'incontro:
Servizio Intercultura Biblioteche di Roma
tel. 06 45430264
www.romamultietnica.it

28/11/08

Inter Diaspora Meeting
Rome, 28 November 2008

DIAS DE Cabo Verde - Diaspora for the Development of Cape Verde

Diaspora needs and resources

Moderator: Clara Silva, University of Florence

The second meeting session was chaired by Clara Silva, a Cape Verdean researcher working at the University of Florence, and was exclusively dedicated to the Diaspora: representatives of Diaspora associations of the three target countries illustrated their experiences, the obstacles met and successes achieved in the host countries, as well as their views as actors for the development of Cape Verde.
This session was opened by the presentation of a study elaborated by Ms. Maria Silva on features of the Cape Verdean community in Italy, copy of which is attached to this document.

The Italian experience
Jorge Canifa, Tabanka Association

Mr. Jorge Canifa, president of the Association Tabanka Onlus, which is also partner of the project DIAS DE Cabo Verde, presented the experience of a Diaspora association in Italy. His intervention illustrated the activities of Tabanka in the field of development cooperation, directed not only to Cape Verde but also to other countries such as Angola and São Tome, in which a significant population of Cape Verdeans live in difficult conditions. Tabanka projects were carried out in partnership with the Instituto das Comunidades, the European Union and several Italian and Cape Verdean institutions. Tabanka has also submitted a new project for funding, which is currently facing the evaluation process; the project, which would be carried out together with IOM, the Instituto das Comunidades and the Municipality of Ribeira Brava in Sao Nicolau,
should entail the rehabilitation of 10 houses and the creation of a youth meeting centre.
Tabanka is also engaged in cultural promotion events (theatre plays, exhibitions, presentation of books, participation in the Intermundia fair) not only in Rome but on the whole Italian territory, in partnership with several Italian institutions.
Mr. Canifa further emphasized the effort of his association for the involvement of the youth in its activities, with the participation of members of other associations, too, in initiatives such as the theatre play focused on
the hunger in Cape Verde in 1940s, and the cultural exchange travels between young people in Niger, Congo, the Netherlands and Portugal.
Finally Mr. Canifa presented his congratulations for the project DIAS DE Cabo Verde as a long awaited chance for the youth to contribute to the development of their country of origin.

26/11/08

Letterature Straniere Moderne

RASSEGNA LETTERARIA "PAROLE SOTTOSOPRA": SABATO "LA MASCHERA TRASPARENTE. ESSERE O APPARIRE?"

(OnTuscia) – VITERBO – (md) Al via la “Rassegna Letteraria di autori dei nord e dei sud del mondo Parole Sottosopra”.


Giovedì 11 Dicembre 2008

Ore 17.00 - Aula 12, Facoltà di Lingue e Letterature Straniere Moderne - via S. Maria in Gradi, 4 - Viterbo - “Racconti in altalena” di Jorge Canifa Alves. Interverrà l’autore.

18/11/08

Lo sguardo dell'altro


Nuova presentazione de LO SGUARDO DELL'ALTRO.

Le culture si uniscono e si fondono e creano nuova vita!
Presso la Villetta, di Garbatella, si apre il discorso sui nuovi autori della meeteratura, la letteratura dell'incontro tra popoli e culture...
70 anni dopo le leggi razziali, l'Italia si ritrova ad affrontare nuovi temi sul razzismo che vive quotidianamente sul suo territorio: dal pestaggio di immigrati in varie zone della penisola, alle ronde notturne, dalla cittadinanza non riconosciuta a chi nasce in Italia da genitori stranieri alle scuole che il governo vorrebbe separate tra alunni italiani e stranieri (come succedeva in Sudafrica qualche anno fa... e li si chiamava apartheid), dalla caccia ai Rom, ai permessi di soggiorno che qualcuno vorrebbe a pagamento... in questo clima gli intellettuali e le forze dell'opposizione si domandano: come è possibile tutto ciò in un paese come l'Italia fondata nei secoli da popolazioni di diverse provenienze; come è possibile tutto ciò nel 2008 e cosa possiamo fare per fermare questa vergogna italiana...

17/11/08

OLTRE BABILONIA

Il libro Oltre Babilonia
di Igiaba Scego (Donzelli editore), ripercorre le storie di due ragazze nere di pelle ma italiane di appartenenza. Di origini somale, Zuhra vive a Roma, fa la commessa in una grande libreria e parla romanesco. Anche Mar e' romana e nera, di madre argentina e padre somalo. Non si conoscono, ma entrambe partono per Tunisi a imparare l'arabo, lingua delle origini.
Troveranno le loro radici? Troveranno la loro cultura d'origine forse cercata, forse non cercata ma che comunque è sempre dietro l'angolo pronta a trovargerle e a ricordare loro che in questo lungo percorso in terra straniera si può perdere tutto anche l'identità, anche i colori, anche l'amore? Oltre Babilonia scritto con brio e con l'utilizzo di un linguaggio che non prende solo chi ha pelle diversa dalla massa, ma arriva dritto nell'anima dei giovani di questa società italiana indipendentemente dalle origini culturali.

15/11/08

E se Obama fosse africano?

E se Obama fosse africano?
di Mia Couto (scrittore mozambicano)
traduzione di Anna Fresu

Articolo pubblicato sul settimanale “Savana”, il 14 novembre 2008

Gli africani si sono esaltati per la vittoria di Obama. Io sono stato uno di loro. Dopo una notte in bianco,
nell’irrealtà della penombra dell’alba, mi scorrevano le lacrime quando lui ha pronunciato il discorso da
vincitore. In quel momento, anch’io ero un vincitore. La stessa felicità mi aveva attraversato quando Nelson
Mandela era stato liberato e il nuovo statista sudafricano intraprendeva un cammino di dignificazione
dell’Africa.
Nella notte del 5 novembre, il nuovo presidente nordamericano non era soltanto un uomo che parlava. Era
la voce soffocata della speranza che si rialzava, liberata, dentro di noi. Il mio cuore aveva votato, anche
senza permesso: abituato a chiedere poco, io festeggiavo una vittoria smisurata. Uscendo per strada, la mia
città si era trasferita a Chicago, neri e bianchi respirando, nella comunione di una stessa sorpresa felice.
Perché la vittoria di Obama non è stata quella di una razza sull’altra: senza la partecipazione massiccia degli
americani di tutte le razze (inclusa quella di maggioranza bianca) gli Stati Uniti d’America non ci avrebbero
dato motivo per festeggiare... continua su------> clicca qui <------

31/10/08

Lo sguardo dell'altro

Vivono tra noi...
Sono qui...
Vivono tra noi...
Ci osservano...
Ci studiano...
Sono una realtà presente...
Spesso li ignoriamo... ma ignorandoli rendiamo noi stessi ignoranti!
Spesso li giudichiamo senza conoscerli... gettandoli tutti nello stesso calderone della criminalità, e rendendo noi poca cosa di fronte al mondo illuminato...
Qualcuno vorrebbe eliminarli... ma loro tengono duro portando avanti, sostenendo l'economia e la famiglia italiana, con umiltà e sacrificio...
Sono qui e ci osservano...
Vivono tra noi e cambieranno la nostra vita, la nostra società e...
Quattrordici di loro proveranno a fotografarci con l'occhio delle loro penne: Leela Marampudi (India), Tetyana Gordiyenko (Ucraina), Karim Fael (Siria), Marina Sòrina (Ucraina), Helena Parasckeva (Grecia), Muin Masri (Palestina), Kenan Zohar (Israele), Kaha Mohamed Aden (Somalia), Bozidar Stanisic (Bosnia), Milton Fernandez (Uruguay), Susanne Portmann (Svizzera), Jorge Canifa Alves (Capo Verde), Malih Mohamed (Marocco) e Clementina Sandra Amendola (Argentina)...
Non perdiamoli di vista... possono darci qualcosa che forse ci manca...

Da METROPOLI
Roma. Lo sguardo dell'altro, racconti e poesie di scrittori migranti

Domenica 2 Novembre, alle ore 18.30, la libreria Griot in via di S. Cecilia 1/A a Roma invita alla presentazione del volume “Lo sguardo dell’altro”, organizzata in collaborazione con l'associazione Tabanka onlus. Oltre agli autori, tutti stranieri che vivono in Italia: Jorge CanifaAlves, Helene Paraskeva, Susanne Portman , alla serata parteciperanno gli artisti: Filippo Bucci (al Sax) e Laurent Digbeu (alla chitarra). L’antologia “Lo Sguardo dell’altro”, Mangrovie editore, 2008 (ecco la scheda) raccoglie una serie di racconti divertenti o “impegnati” di scrittori stranieri che hanno scelto di esprimersi in lingua italiana. Per informazioni: Tel. 06 58334116. (r.m.)


26/10/08

segui la LINEA-JIDKA


Segui la LINEA di SABA ANGLANA

Il disco di Saba non si offre solo come vibrante spaccato delle conseguenze del contatto tra la cultura somala e e quella Italiana, ancora vivo nelle migliaia di emigrati delle “ex colonie” in suolo italiano, nei figli meticci e nei profughi, ma ribolle anche di molteplici influenze africane, a voler contenere e raccontare un futuro che sarà sempre più disegnato da storie come questa.

Con SABA l'Italia ritorna dentro la sua storia dimenticata nelle ex-colonie in Africa e quella attuale che vorrebbe dimenticare fatta da gente che lascia l'Africa per ritrovare qualche speranza in Italia... Dimenticare non è possibile, chiudere gli occhi e non vedere non è possibile! Siamo tutti piccoli in questo immenso universo, ma tanti piccoli messi insieme possono formare una forza grande a favore della convivenza e della pace nel mondo!

11/10/08

Bisogna aver coraggio di essere coerenti con il proprio credo!

Pur credendo fortemente nei DIRITTI UNIVERSALI DI UGUAGLIANZA DI E FRA TUTTI GLI UOMINI la sinistra non ha fatto niente contro i lager (CPT) dove vengono rinchiusi innocenti che fuggono da situazioni difficili (come se la migrazione fosse un reato, come se tutti gli italiani all'estero fossero condannabili solo per il fatto di aver cercato qualcosa di meglio dalla vita); non ha fatto niente per il diritto di cittadinanza e voto di quei migranti che lavorano come schiavi nelle fabbriche e nelle case degli italiani (contribuendo allo sviluppo economico non del loro paese di origine ma dell'Italia; contribuendo al sostegno psico-socio-sanitario delle famiglie italiane levando loro il peso di badare agli anziani, figli e governo della casa!); non ha avuto coraggio di trovare soluzioni "umane" per gli italo-ROM, ma solo soluzioni disumane come sgombri e persecuzioni giudiziarie, mettendo in atto soluzioni, cioè, non da sinistra democratica ma da destra xenofoba aumentando la paura, il panico tra la popolazione attraverso un atto di "terrorismo psicologico" di paura del diverso. Per questo motivo la Sinistra Italiana ha fallito alle ultime elezioni perchè le soluzioni che essa proponevano non erano altro che una brutta copia delle stesse soluzioni che proponeva il PDL... Il PD, insomma non ha avuto il coraggio di sostenere le proprie politiche democratiche, sfociando in un canale destroide, che agli occhi dei cittadini non proponeva soluzioni ma programmi identici a quelli degli avversari...

In un momento in cui un giovane italiano di origini africane viene ucciso da belve assassine solo per il furto di un pacco di fette biscottate mentre gli si grida dietro "te la facciamo pagare sporco negro", e i signori della legge non ne trovano una motivazione razzista, e i media si soffermano sulla sofferenza dei familiari degli assassini che sulla sofferenza e la sinistra italiana non reagisce, non fa sentire la propria voce, io dico "cosa ci sta a fare all'opposizione?"

Fortemente di sinistra... fortemente deluso da chi non ha il coraggio di far sentire la propria voce... e come me molti immigrati con diritto di voto (avendo acquisito la cittadinanza) e molti italiani che hanno occhi per guardare e non solo per vedere!

06/10/08

intanto a Padova...

ImmaginAfrica2008
INCONTRO CON L'AUTORE

ImmaginAfrica2008
vi invita al ciclo Incontri con l’Autore, un percorso attraverso la letteratura dell’immigrazione.

Incontreremo l’esperienza di autori caratterizzati da un’identità doppia, che fa riferimento al mondo di origine e a quello in cui abitano, l’Italia. Questa condizione è ben espressa nei loro testi, scritti in italiano e adatti a diversi ordini di scuola.

Tutti gli incontri si tengono presso la Sala Anziani del Palazzo Municipale di Padova alle ore 17:00

Venerdì 10 Ottobre 2008

Cristina Ali Farah----------MADRE PICCOLA

Venerdì 17 Ottobre 2008

Jorge Canifa Alves-----RACCONTI IN ALTALENA

Venerdì 24 Ottobre 2008

Ingy Mubiayi-------------QUANDO NASCI È UNA ROULETTE

Venerdì 31 Ottobre 2008

Paul Bakolo Ngoi---------CHI HA MAI SENTITO RUSSARE UNA BANANA?

Venerdì 7 Novembre 2008

Karim Metref------------TAGLIATO PER L'ESILIO


Immaginafrica 2008 è un progetto del Dipartimento di Storia dell’Università di Padova, realizzato con il Comitato Pari Opportunità, il Master in Studi Interculturali, il DAMS, il Quartiere 4, Orizzonti Cooperativa Sociale, Medici con l’Africa CUAMM, le associazioni A.I.E., A.Ma.Ve., ANDA, ARESNDE, Associazione Marocchina di Padova, Ebene, PaduAfrika, A.S.C.A.N., A.S.C.A.P. e con Laboratorio Video C6

a Parma intanto...

OTTOBRE AFRICANO

Conoscere l'altro è l'unico modo per superare le proprie ristrettezze mentali...
Parma risponde così, con una gran bella manifestazione culturale, a quelle pochissime persone che non riescono ad avere rispetto per gli altri ne tantomeno per la propria intelligenza... Grazie Parma! Grazie Amici di LE RESEAU per questo quadro straordinario che ci proponete da oramai sei anni...

Sabato 04 Ottobre

- Ore 10.30 - Piazza Garibaldi: Manifestazione persone africane

- Ore 18 - Itinerario Cucina Africano (degustazione nei locali da via Farini al Barino)

- Ore 20.30 -

Musica e Moda africana con “Adao Ramos Duo” (Capo Verde) e Duo Mara Mazzieri (Parma)

Presenta Gene Gnocchi

Con il saluto di Ferdinando Sandroni, Agenzia per l’Associazionismo

Domenica 05 Ottobre

- Ore 17 - Libreria Fiaccadori (Strada al Duomo, 8/A): Incontro con Jorge Canifa Alves e Francesca Vitalini (Capo Verde)

- Ore 20 - Be Ar project (Via Farini, 8): Aperitivo con Jorge Canifa Alves e Francesca Vitalini (Capo Verde)

Per il resto del Programma clicca qui!

20/09/08

dall'UNITA' del 20/09/2008


Scesa è la Notte
improvvisa e fredda e assassina
e segue il negro italiano
da lontano... MOLTO LONTANO
tanto lontano quanto dannatamente vicino!!!

Scesa è la Notte
e senza ad essa badare
RAPpa il negro con gl'amici suoi:
"E se rubassi un biscotto?"
"Conta già che sei morto!
Perchè il nero ti tradisce
e la giustizia fallisce!"

Scesa è la Notte
improvvisa e fredda e assassina
e ferma i suoi passi al bar in chiusura
e semina spine xenofobe
nei due pregiudicati cuori!

Scesa è la Notte
e senza ad essa badare
contan la grana le "perbene" genti
"Abbiamo ben fatto cassa?"
"Conta solo questo me basta!
Perchè la grana ingrandisce
se il negro non ti aggredisce!"

Scesa è la Notte
e sparito è un biscotto
tum-tum-tum-tum-tum-tum
scappa giovane Abba, scappa
... levàti ha i veli la notte
ed ecco gli occhi assassini degli orchi inseguire...

Scesa è la Notte
e sparito è un biscotto
ciac-ciac-ciac-ciac-ciac-ciac
prendilo quel negro, prendilo
... levàti ha i veli la notte
ed ecco il negro di merda scappare...

scappa, scappa, scappa, scappa
prendilo, prendilo, prendilo, prendilo

scappa, prendilo, scappa, prendilo!!!!
prendilo, scappa, prendilo, scappa!!!!

Scappa il giovane Abba
che inciampa però nella
nera sua pelle africana
e allora, solo per questo è raggiunto
e si scatenanno sulla
nera sua pelle africana
sulla nera sua pelle africana
la Furia e l'Odio Recondito
degli orchi e pregiudicati e assassini suoi

Ed eccola la Notte ferma!
E osserva tutto quell'odio e il sangue!
E giudice: accusa di furto il giovane ucciso!
E giudice: proscioglie dall'odio le bestie assassine!

Ed eccola la Notte ferma!
E osserva tutto quell'odio e il sangue!
Mentre oscurano i MEDIA
il dolore degli Abba, negri immigrati!
Mentre cercano i MEDIA
il dolore delle orchi, bestie assassine!

Scesa è la Notte
improvvisa e fredda e assassina!

Scesa è la Notte
improvvisa e fredda e indifferente!

Scesa è la Notte
Scesa è già la Notte...
Scesa è ormai la Notte.


anche su GRIOT

17/09/08

In memoria di Abdul Guibre

Libreria GRIOT
un chicco d'Africa nel mare di Roma

Giovedì 18 settembre, Libreria GRIOT, ore 19,00

Nessuna aggravante!

Maratona di letture antirazzista in memoria di Abdul Guibre, cittadino italiano, ucciso a soli 19 anni per un pacco di biscotti.


Nessuna aggravante razziale! L’omicidio di Abdul Guibre, un giovane italiano originario del Burkina Faso ucciso a sprangate domenica notte a Milano all’età di 19 anni per aver rubato un pacco di biscotti, non avrebbe motivazioni razziali: così dicono gli uomini di legge. Una ricostruzione discutibile che preoccupa tutti coloro che osservano con sgomento il crescente clima d’intolleranza in Italia.

Mossi dallo sdegno per il linciaggio e uniti dal ricordo del giovane Abdul, scrittori, attori e intellettuali si ritroveranno Giovedì 18 settembre presso la Libreria GRIOT, alle ore 19,00, per dare vita ad una maratona di letture antirazzista seguita da un dibattito animato da Jean-Leonard Touadi, deputato DS ed ex Assessore alla Sicurezza del Comune di Roma e Ali Baba Faye.


Parteciperanno gli autori Amara Lakhous, Cristina Ali Farah, Jorge Canifa Alves, Lisa Ginzburg, Igiaba Scego, Daniele Scaglione, Elisa Davoglio, Lidia Riviello, Mauro Covacich, Fausto Pellegrini, gli attori Andrea Rivera e Giuseppe Cederna, i giornalisti Marino Sinibaldi, Maria De Lourdes,
Giovanni Maria Bellu, Gabriele del Grande, Barbara Romagnoli, Chiara Nielsen, Wasim Dahmash, Massimo Ghirelli, Leonardo de Franceschis, Sandro Portelli e tanti altri.

Libreria GRIOT
Un chicco d'Africa nel mare di Roma
Via di S. Cecilia 1/A - 00153 Roma
tel - fax 06 58334116
Collegamento Wi-Fi

www.griotemporio.it
info@griotemporio.it

Critiche

CHI HA RUBATO LA DEMOCRAZIA IN ITALIA?

A chi mi chiede se credo nella sinistra italiana... rispondo:

Bisogna aver coraggio di essere coerenti con il proprio credo! Il PD non ha saputo esserlo!
Pur credendo fortemente nei DIRITTI UNIVERSALI DI UGUAGLIANZA DI E FRA TUTTI GLI UOMINI la sinistra non ha fatto niente contro i lager (CPT) dove vengono rinchiusi innocenti che fuggono da situazioni difficili (come se la migrazione fosse un reato, come se tutti gli italiani all'estero fossero condannabili solo per il fatto di aver cercato qualcosa di meglio dalla vita); non ha fatto niente per il diritto di cittadinanza e voto di quei migranti che lavorano come schiavi nelle fabbriche e nelle case degli italiani (contribuendo allo sviluppo economico non del loro paese di origine ma dell'Italia; contribuendo al sostegno psico-socio-sanitario delle famiglie italiane levando loro il peso di badare agli anziani, figli e governo della casa!); non ha avuto coraggio di trovare soluzioni "umane" per gli italo-ROM, ma solo soluzioni disumane come sgombri e persecuzioni giudiziarie, mettendo in atto soluzioni, cioè, non da sinistra democratica ma da destra xenofoba aumentando la paura, il panico tra la popolazione attraverso un atto di "terrorismo psicologico" di paura del diverso. Per questo motivo la Sinistra Italiana ha fallito alle ultime elezioni perchè le soluzioni che essa proponevano non erano altro che una brutta copia delle stesse soluzioni che proponeva il PDL... Il PD, insomma non ha avuto il coraggio di sostenere le proprie politiche democratiche, sfociando in un canale destroide, che agli occhi dei cittadini non proponeva soluzioni coraggiose e coerenti con la linea politica delle sinistre storiche ma programmi identici a quelli degli avversari politici...
In un momento in cui un giovane italiano di origini africane viene ucciso da belve assassine solo per il furto di un pacco di biscotti mentre gli si grida dietro "te la facciamo pagare sporco negro", e i signori della legge non ne trovano una motivazione razzista, e i media si soffermano sulla sofferenza dei familiari degli assassini invece di dare spazio alle vittime di questo atroce atto, e la sinistra italiana non reagisce, non fa sentire la propria voce, io dico "dove stiamo andando? in che mondo meschino viviamo? cosa ci sta a fare all'opposizione?"... Questo è un paese "democratico"? NO.
Fortemente di sinistra... fortemente deluso da chi non ha il coraggio di far sentire la propria voce... e come me molti immigrati con diritto di voto (avendo acquisito la cittadinanza) e molti italiani che hanno occhi per guardare e non solo per vedere!

17/08/08

LETTERATURA

MEETERATURE
LETTERATURA dell’INCONTRO

Una letteratura giovane e meticcia si affaccia alle porte dell’Italia. C’è da domandarsi se avrà bisogno di un permesso di soggiorno! Oppure, sarà necessario aprire dei Centri di Permanenza Temporanei per accoglierla!? Attendendo un risposta, questa giovane meticcia, allarga le sue braccia sulla Capitale che apre, spinge lo sguardo oltre: Nuovi orizzonti della letteratura: voci africane in Italia. Questo il titolo dell’incontro tenutosi la settimana scorsa presso il Vicariato di Roma in Piazza S. G. Laterano e presentato dall’africanista Anna Fresu.Gli autori presenti hanno dato vita ad un susseguirsi di emozioni poetiche, critiche, narrative, teatrali e canore entusiasmando con la loro energia il pubblico presente. Ma da dove viene questa nuova energia letteraria? Dall’Africa. Ed è forse un qualche frammento vagabondo della negritudine? “Non penso.” Dice Felicitè Mbezelè: “I miei testi non hanno nulla a che fare con la negritudine, semmai con la migritudine.” Una nuova presa di coscienza di questi autori dalla pelle ambrata che scrive in italiano, certo!, ma che tocca anche le diverse realtà culturali presenti sul territorio stesso in un intreccio di lingue e riferimenti non locali nè delle terre natie, ma di culture che ogni giorno si incrociano per le strade di Roma… e senza fare “un discorso sull’integrazione” sostiene Ndjock Ngana “perché esso non è ciò che ci viene dato o chiesto, ma è ciò che va vissuto ogni giorno”… è quindi il quieto vivere quotidiano tra le diverse genti “de Roma”, cosa che si riscontra anche nei testi di questi autori. In un momento in cui l’Italia ha la necessità di conoscere le realtà differenti presenti sul territorio essi si pongono come intermediari coprendo quell’esigenza “dell’Italia a recuperare la cultura somala, etiope… la cultura altra in generale”, come sostiene Cristina Ali Farah; ma nello stesso tempo questi stessi vogliono “confrontarsi con la cultura italiana per trarne quel succo da trasformare in un prodotto nuovo”, come sostiene Amara Lakus nel suo intervento. Una ricerca che serve a costruire uno stile personale, individuale e “non importa quale lingua uso.” Dice Ribka Sibathu “so che ho qualcosa da dire e, per favore, ascoltatemi e non domandatemi da dove vengo!” semplicemente datele il permesso di accusare in rima il suo Aulò. E poiché, come ha affermato con grazia canora Saba Anglana, “la libertà culturale c’è quando sappiamo incontrare gli altri”… apriamo le braccia a questa letteratura dell’incontro, alla meeterature!

31/07/08

ITALIANI BRAVA GENTE:

La caduta di un mito!

Lisbona.
Un capoverdiano, un portoghese, un inglese e la statua di Fernando Pessoa si ritrovano a parlare del più e del meno fino a quando l'inglese non chiede al capoverdiano da dove venga. La risposta dovrebbe aggirarsi per l'Africa o sbarcare sul continente sud-americano, ma mi voglio rovinare e la pianto negli Stati Uniti d'America. Una grassa risata ciconda il tavolino quadrato verde-bianco-sporting. Voi americani avete tutti i vizzi del mondo, non volermene ma... Chi ha mai affermato che la terra di provenienza del capoverdiano siano gli U.S.A.? Infatti proviene da Roma, Italia.
Punto.
Qui tace la grassa risata e le nuvole si raggruppano nere sopra le teste dei quattro.
Pessoa resta senza parole.
L'inglese quasi sviene... il portoghese forutnatamente già conosceva l'amico capoverditaliano e non si scompone più di tanto.
Dopo una pausa di riflessione l'inglese inizia a ragionare, a porre domande a darsi delle risposte. Argomento Italia, quella nazione che sta perdendo il treno per l'Europa. Quel paese che all'estero ha, ultimamente tolto la maschera impastata di "pizza-mafia-mandolino" e quella di "poeti-santi-navigatori" e addirittura quella di "italiani brava gente" per indossare quella di "italiani-xenofobi-razzisti".
Il capoverdiano, nonostante la palese l'imbarazzante vergogna cerca di difendere quell'Italia che non si conosce e che, quindi, non si può giudicare a priori un paese che non si conosce, ora solo perchè alcuni imbecilli si sentono autorizzati a mostrare la loro imbecillagine non significa che tutti gli italiani siano imbecilli... Lui ne conosce di italiani "brava gente" e guai a toccarglieli... Sì ma questo mito di italiani brava gente, sorride il portoghese, forse bisogna rivederlo un po': " a me sembra che gli italiani all'estero mettono in luce la loro bestia... ad esempio a Santo Domingo vanno gli italiani ultrasessantenni per adescare le ragazzine e portarsele a letto per pochi spiccioni... in Italia non lo farebbero perchè sarebbe favoreggiamento alla prostituzione, se non altro." Beh, allora bisognerebbe fare lo stesso discorso per le mature italiane che vanno a CapoVerde per comprarsi a pochi spiccioli qualche giorno di "compagnia" maschile...
Al discorso prende parte improvvisamente anche un tedesco, che aveva ascoltato senza dire parola, fino a quel momento: "una volta sono stato in Svizzera e mi stupì il cartello sulla porta di un negozio: vietato l'ingresso ai cani e agli italiani!" se fossero brava gente non ci sarebbe stato motivo di un tale cartello!... Sì, ma anche questo non è discriminatorio nei confronti degli italiani, li state giudicando senza conoscerli... Ho visto dei servizi in TV, interrompe l'inglese... abberrante!!! caccia ai Rom, schedatura per i minori (sempre Rom, si intende) con la complicità della Croce Rossa, lager nazisti che chiamano CPT per immigrati, paura, anzi panico verso ciò che è diverso, militarizzazione delle città... questo chiamano il bel paese? Per me è solo un vagone che si sta staccando dall'Europa... finirà per essere isolata... dal mondo!!! credetemi.
Pessoa sempre più incredulo tace!!!!!!
Sì ma qualcosa di buono ci sarà pure no?
Cosa? La televisione, la stampa che tutto addolcisce? Ma fammi il piacere!!!!

Mamma mia!!! che visionaccia che si ha dell'Italia stando lì fuori!!!!!!

08/07/08

ATAC: RAZZISMO ALLA GUIDA

Roma. Lunedì 7 luglio 2008.
Sono le 10.20 di un lunedì di sciopero dei mezzi pubblici e il sole è cocente sopra le teste di chi attende il 542 alla fermata, senza pensilina, di via Monti Tiburtini (fermata metro), direzione, Centocelle. Finalmente dopo un’attesa lunghissima di oltre mezz’ora arriva il bus atteso, controllo di avere l’abbonamento con me e l’immancabile compagna di viaggio c’è, quindi salgo. Certo mi domando se valga la pena farlo con tutti questi scioperi programmati, ma il mio dovere di cittadino mi impone di rispettare delle regole comuni, morali. Mi dico questo quando, all’altezza di via Serenissima un vecchio sui settanta cinque anni comincia a lamentarsi con l’autista di questi scioperi continui. Io sono dietro di questi e mi è dato di vedere solo il volto dell’autista attraverso lo specchietto centrale. Il vecchio dopo un breve lamentela comincia a dare la colpa dello sciopero agli immigrati perché non pagano il biglietto, e così facendo mandano in rovina l’economia italiana e che se tutti gli immigrati, questi figli di puttana (ahimè si esprime proprio in questi termini), pagassero il biglietto non ci sarebbero gli scioperi. Fin qui, anche se già di per se aberrante, ci può stare in un vecchio che probabilmente aveva perso la ragione in una lunga attesa sotto il sole di luglio. È ciò che avviene dopo che lascia senza parole per la spontaneità con cui avviene l’intervento dell’autista. Il suo atteggiamento spaventa e getta vergogna nella società che rappresenta, essendo egli, in quel preciso momento, alla guida di un mezzo di tale ATAC Spa.

Il mezzo è quasi vuoto, oltre me c’è un’altra mezza dozzina di stranieri (tutti avevano regolarmente obliterato il biglietto) e per il rispetto anche di uno solo di questi “clienti” mi sarei aspettato, se non altro, un non intervento da parte dell’autista stesso, invece alle parole del vecchio, il tale rappresentante della società ATAC Spa si è sentito autorizzato a recriminare contro gli stranieri che vengono in Italia a danneggiarla, facendo, su questo territorio non loro, quello che cazzo pareva loro, quello che non facevano cioè nel loro paese, che probabilmente neanche avevano.

Ma non finisce qui va oltre il rappresentante di un mezzo di trasporto pubblico come l’ATAC Spa.

Se dipendesse da lui, dice, darebbe fuoco a tutti gli stranieri che arrivano in Italia, anzi li metterebbe in fila ad uno ad uno e sparerebbe a tutti come monito per quelli che avessero l’intenzione di venire in Italia… “spari ad uno, due, tre, quattro… alla fine lo capiranno che non devono proprio venire in Italia quelli che devono ancora partire, no?”

Purtroppo, non è la prima volta che sento questi discorsi da parte di rappresentanti di una società di servizi pubblici come l’ATAC, e ciò mi amareggia, come amareggia tutti gli immigrati che vivono in questo paese, come amareggia milioni di italiani di una certa sensibilità intellettiva… e propongo a tale società di indire per i propri dipendenti dei corsi di educazione civica e di rispetto per le diversità culturali che vivono e lavorano in questo paese e che a questo stesso paese, non al loro, pagano le tasse contribuendo allo sviluppo economico dell’Italia.

02/07/08

DIAS DE CABO VERDE


Il Progetto DIAS DE CABO VERDE
(scarica brochure cliccando qui, poi cliccate su download now)
nota informativa in italiano
nota informativa in portoghese

Il Progetto DIAS DE CABO VERDE
È promosso dall’Instituto das Comunidades de Cabo Verde (IC) e co-finanziato dalla Commissione Europea e dal Governo Portoghese.
L’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM) è il partner esecutivo del progetto.

Qual è l’obiettivo del progetto?
Mobilitare le risorse umane, sociali e professionali dei capoverdiani residenti all’estero a favore del rafforzamento delle capacità in settori chiave per lo sviluppo di Capo Verde, quali salute, educazione, infrastrutture e turismo.
Promuovere e rafforzare i legami tra i membri della diaspora e il settore
pubblico e privato a Capo Verde e in Europa.
Contribuire a moltiplicare e rafforzare i legami transnazionali della

diaspora capoverdiana in Portogallo, Italia e Olanda.

Come?
Creando opportunità concrete per i capoverdiani che desiderano impegnarsi nello sviluppo del proprio paese d’origine, trasferendo le proprie competenze professionali al fine di rafforzare le capacità dei professionisti che lavorano a Capo Verde.
Stimolando le attività imprenditoriali della diaspora a beneficio del proprio paese.

Il progetto prevede
> La mappatura delle necessità professionali in settori chiave di Capo Verde;
> Lo sviluppo di un sito web che riporterà tutte le informazioni rilevanti, e dove i professionisti residenti in Portogallo, Italia e Olanda potranno registrarsi on-line, rendendo disponibile il proprio profilo per missioni di formazione a Capo Verde;
> La creazione di un database che conterrà i profili dei professionisti della diaspora in Portogallo, Italia e Olanda, nonché le necessità di Capo Verde in materia di formazione professionale;
> La realizzazione di attività a sostegno dello sviluppo del settore privato, promuovendo la diffusione di informazioni sulle possibilità di investimento per i migranti e facilitando partenariati imprenditoriali con Capo Verde promossi dai migranti stessi.
> L’organizzazione di missioni di formazione e collegamento a Capo Verde.

Qual è il target?
Tutte le persone di origine capoverdiana, a prescindere dalla loro attuale nazionalità, che vivono in Portogallo, Olanda o Italia, che desiderano partecipare allo sviluppo di Capo Verde e che:
> Possiedono competenze e qualifiche professionali nei settori chiave sopra elencati;
> Hanno la possibilità di lasciare temporaneamente il paese di accoglienza per un periodo fino a tre settimane (con possibilità di estensione), senza compromettere il loro status legale;
> Mostrino interesse e desiderio di contribuire al processo di sviluppo del proprio paese d’origine.

Come partecipare?
Dare la propria disponibilità a partecipare in qualità di formatore a brevi missioni a Capo Verde;
Un sito web é in corso di realizzazione, per informarvi sulle opportunità di partecipazione a brevi missioni di formazione: sul sito avrete la possibilità di registrare il vostro profilo e indicare la vostra disponibilità.

Qualora siate interessati a partecipare, vi preghiamo di compilare il modulo sul retro e di inviarlo per posta o consegnarlo direttamente a: Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM)
Missione di Roma
Via Nomentana, 62
00161 Roma
Tel.: 06 441 86 228 / 223
O via fax al numero: 06 440 25 33
Potete anche inviare una e-mail all’indirizzo diasitalia@iom.int
indicando i vostri dati personali, il vostro recapito, la vostra professione e titolo di studio.

Il progetto sosterrà le spese di viaggio. I candidati selezionati avranno diritto ad un contributo finanziario per la durata della missione.

Per ulteriori informazione Tabanka onlus si mette a disposizione degli utenti:
tabankaonlus@libero.it

23/06/08

da "La Repubblica"

Clicca sull'articolo per poterlo leggere
Questo è il bellissimo articolo che Carola Susani ha realizzato qualche tempo fa sulla mia vita... è molto bello!!!
Ogni tanto questa città si ricorda dei suoi "extra-artisti".
Le fotografie sono di Angelo Franceschi.

05/06/08

METALOGO

SENZA CONFINI E SCRITTI D'AFRICA
presentano
“METALOGO”
ovvero
L’antro di Meg e Jimmy

Atto Unico


Un uomo e una donna, un nero e una bianca, un poeta e un’antropologa. James Baldwin e Margaret Mead si incontrarono per la prima volta una sera del 25 agosto 1970; la loro conversazione si svolse nell’arco di tre giorni e il tutto fu registrato su nastro.
Testimonianza di quell’incontro è il testo A Rap of Race a cui ci siamo liberamente ispirati.
L’antro di Meg e Jimmy è il luogo profondo della memoria in cui due persone provenienti da esperienze di vita diverse si confrontano sui grandi mali del mondo, come il potere e il razzismo, i conflitti psicologici, etnici, culturali, politici e religiosi che ne scaturiscono fino ai grandi scontri di civiltà.
Era una sera d’estate del 1970: cosa è cambiato da allora?

5 giugno 2008 – ore 17.30
presso la Sala Renato Biagetti della Città dell'altra Economia
Largo Dino Frisullo, Campo Boario (Testaccio)


Personaggi Interpreti
MEG (Margaret Mead) Nina David
JIMMY (James Baldwin) Jorge Canifa Alves

Testo e regia di Rosella Clavari
Consulenza artistica di Anna Fresu e Habté Weldemariam


Consulenza video di Silvana Turco
Datore luci e fonica: Raffaele Sena

22/05/08

citazioni citabili

Prima di tutto vennero a prendere gli zingari
e fui contento perché rubacchiavano.
Poi vennero a prendere gli ebrei
e stetti zitto perché mi stavano antipatici.
Poi vennero a prendere gli omosessuali
e fui sollevato perché mi erano fastidiosi.
Poi vennero a prendere i comunisti
ed io non dissi niente perché non ero comunista.

Un giorno vennero a prendere me

e non c'era rimasto nessuno a protestare.

Bertold Brecht



Bandiera Rom...
Rom (rom = uomini)

14/02/08

LE RONDINI IL CONDOR E L'AQUILA

Uno stormo di uccelli, che la grande tempesta della vita aveva portato lontano dai propri confini, non ritrovando più la via del ritorno aveva deciso di fermarsi in una terra straniera.
Lo stormo in realtà era formato quasi esclusivamente da rondini abituate al lavoro, alla fatica e al sacrificio, come del resto lo sono tutti i più grandi uccelli migratori!
Ma il paese in cui si erano venuti a trovare stava attraversando il suo inverno.
Ora si sa che le rondini sono uccelli di sole e non di gelo, per cui ci si aspetterà che riprendano il volo per altri lidi più miti!
Non avete considerato una cosa!
Avevano già affrontato un lungo viaggio per cui al momento erano stremate davvero.
Rimasero in quel paese con tutta la fatica, il peso, la sofferenza che ciò poteva loro comportare.
L’inverno fu più rigido e lungo del previsto, ma le rondini seppero organizzarsi e affrontare tutte le intemperie climatiche e ambientali.
Tra gli altri uccelli dello stormo vi erano un condor e un aquila, e anche loro inizialmente soffrendo come le rondini riuscirono, con l’aiuto delle rondini stesse, a superare le maggiori difficoltà di quell’inverno.
In primavera, quando la vita rinasce e sono ormai davvero poche le nuvole che si vedono pascolare nell’immenso campo azzurro seminato sempre più a spighe di sole, le rondini il condor e l’aquila si ritrovarono alleate a ricostruire i passi della loro storia.
- E’ necessario ricostruire i nidi distrutti dal vento dell’inverno. - Sostenevano le buone rondini. - E inoltre è necessario che i nuovi nati si sentano parte di questo stormo, così unito, così lontano dalla casa dei nostri avi.
- E’ vero! E questo affinché un giorno, nel voler ritrovare la rotta della Terra Madre, non si vengano a trovare persi e senza identità. – Disse saggiamente l’aquila.
Il condor ammirando la saggezza dell’aquila aggiunse con identica virtù:
- Non basta! Nel frattanto che staremo in questa terra non nostra dobbiamo dare cento volte il meglio di noi stessi per poter, agli occhi di chi in questi posti vi abita da sempre, non essere considerati parassiti senza dignità.
Tutti questi discorsi misero una gran voglia di volare addosso a molti e quei molti si slanciarono per il cielo azzurro.
La primavera fu tutto un ricostruire di sogni naufragati e un rieducare i giovani al volo di lungo corso che forse un giorno avrebbe loro portato a vedere i lidi della Terra Madre.
Tutti lavoravano felice per la stessa causa.
Non era difficile vedere il condor, o l’aquila aiutare le rondini per la costruzione di un nido, o le rondini nutrire i due rapaci con i loro frutti quando questi tornavano a pancia vuota, dalla caccia, per diversi motivi naturali e non.
Un clima veramente idilliaco!
Ma come tutte le cose belle, anche questa situazione non era destinata a sopravvivere a lungo, ahimè!!
Estate.
L’estate portò aria di tempesta.
Successe in un mattino di luglio mentre, amichevolmente, il condor e l’aquila parlavano di apportare dei miglioramenti all’interno dello stormo.
Stormo che nel frattempo era cresciuto, e anche di un gran tanto, e …
- Siamo cresciuti, in ogni senso! – Affermava il condor – Ora è necessario che gli altri si accorgano della nostra esistenza. Dobbiamo formare un corpo e allearci con gli altri rapaci.
L’aquila storse un po’ il becco.
- E’ vero, ma noi siamo già un corpo unito.
- Ma per gli altri noi non contiamo niente, mio caro! Siamo un branco come tanti, per molti. E ciò non è bene.
- Hai ragione, amico, ora ho capito e volo ad informare della cosa il resto dello stormo.
- No, no, no, no!! Non hai capito niente! Perché informare gli altri? Possiamo fare ed essere tutto noi… Le rondini sanno solo costruire nidi e allevare i loro figli. Noi, invece, siamo quelli che hanno cervello. Cerchiamo di …
- Nossignore, non possiamo dimenticare ciò che le rondini hanno fatto per noi…
- E quello che abbiamo fatto noi per loro?
- Se siamo ancora vivi lo dobbiamo alle rondini non certo agli altri rapaci. Non te lo posso permettere, ma non per me quanto per quelle povere rondini che verrebbero escluse da tutto e si troverebbero più perse di quando sono arrivate qui!
E il condor e l’aquila passarono l’intera estate, nemici a discutere di argomenti siffatti trascurando entrambi le rondini e i doveri da svolgere all’interno dello stormo.
Le rondini nel frattempo si preparavano all’autunno ormai alle porte.
Il condor, sempre più convinto delle sue idee, si era fatto eleggere re dallo stormo per poterle tutelare (da cosa non era dato saperlo).
L’aquila continuava ad alzare la voce e ad essere convinto che le rondini non dovessero essere escluse da certi tornaconti del condor.
L’aquila e il condor, impegnati com’erano a sbranarsi tra loro, non si accorsero affatto che l’autunno era alle porte.
Quando arrivò l’autunno ormai il condor aveva perfezionato il suo potere e le sue alleanze.
L’aquila, che non era scema, aveva anche lei trovato alleati con altri uccelli del loro stesso stormo.
Le rondini, faticosamente, si preparavano all’inverno e sempre più sole e trascurate dal loro re e dal loro garante di giustizia.
I giochi di alleanze erano fatti, ora era questione di decidere chi fosse il più forte tra i due.
E si venne allo scontro.
Era un mattino pieno di sole, ma freddo.
I due rapaci e i loro alleati si dettero battaglia, senza esclusione di colpi, nell’alto dei cieli; mentre le rondini, che erano sempre state uno stormo pacifico, presero la grande decisione di lasciare quella terra capace di generare così tanto odio all’interno di quello che era l’emblema di un paradiso senza scontri.
Improvvisamente, gli alleati di entrambi, non trovando motivo di tanto combattere, abbandonarono i due al loro stesso odio.
I due rapaci tant’erano impegnati a darsi battaglia non solo non si accorsero di essere rimasti senza alleati, ma neppure del fatto che le rondini se ne fossero andate via.
Quando molto tempo dopo se ne accorsero trovarono in ciò ulteriore motivo di scontro perché ognuno di loro era convinto che se ne fossero andate per colpa dell’altro.
Quindi non solo non fecero niente per farle tornare ma impegnati com’erano a darsi battaglia non si accorsero neppure dell’arrivo dell’inverno.
Scarseggiò la selvaggina.
E a primavera quando le rondini tornarono in quella terra trovarono due corpi consumati dalla fame che si beccavano ancora nonostante fossero privi di vita.
La morale trovatela voi!

XXXIII° ANNIVERSARIO DALL'INDIPENDENZA DI CAPO VERDE

XXXIII° ANNIVERSARIO DALL'INDIPENDENZA DI CAPO VERDE
J. Canifa Alves, l'On.le M. Monteiro, l'On.le Frias, l'On.le Sousa, rappresentante Caritas F. Pittau

Un libro può salvare la vita

  • edgar allan poe - racconti
  • Gabriel Garcia Marquez - Cent'anni di solitudine
  • Isabel Allende - il piano infinito
  • Luis Romano - famintos
  • Michael Ende - la storia infinita

MONDO MIGRANTE

Los Angeles – Charlize Theron è diventata cittadina americana. Ad annunciarlo la stessa attrice durante il David Letterman Show: “ho sempre desiderato essere cittadina americana, ma loro non volevano accettarmi… Ho dovuto studiare. Inoltre era difficile non pensare a qualche trucco all’esame, come quando a me, di madrelingua inglese e sudafricana, è stato dato un foglio e mi è stato chiesto di scrivere correttamente la frase: è una giornata di sole”.

Un premio Oscar all’ umorismo americano… ma si diamo loro anche un “Tapiro d’oro”.

Le rivoluzioni non necessariamente rappresentano delle soluzioni... sicuramente ti danno linfa vitale!

RAIZ-LONGE

RAIZ-LONGE
dietro: Benny Hopffer Almada, Giovanni Mone, Alfredo Pierantozzi; al centro: Marta Poretti, Viviana Alves, Jorge Canifa Alves, Cateline Hopffer Almada, Lorena Salvatori, Walter do Rosario; in basso: Hamdi Dahir, Linda Evora, Aderico Brito.