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30/10/13

senegalesi che hanno versato sangue per l'Italia

MIGLIAIA DI NEGRI E MORIRONO PER LIBERARE L'ITALIA DAI NAZISTI... MA NON HANNO RICEVUTO NESSUNA RICONOSCENZA DA PARTE DEGLI ITALIANI... ANZI I LORO DISCENDENTI SONO STATI APOSTROFATI NON COME EROI MA COME: "VU CUMPRA, NEGRI DI MERDA, ASSASSINI, SPACCIATORI..." SE QUESTA E' RICONOSCENZA!!!!

 “A la gloire des coloniaux du 13ème Régiment Sénégalais qui sont tombés ici pour la Libération de la Patrie. Le 17 juin 1944”


Così è scritto sull’epigrafe che ancora esiste sulla spiaggia di Marina di Campo, all’Isola d’Elba.

E’ la storia, finora sconosciuta al grande pubblico di quanto accadde nella notte tra il 16 e il 17 giugno 1944 quando, dopo nove mesi di occupazione tedesca, l'alto comando alleato liberò l'isola. Una divisione di fanteria coloniale francese, sbarcata sulla spiaggia di Marina di Campo , si impadronì della parte occidentale dell'isola. Erano 12.000 uomini e tra loro numerosi senegalesi, in prima linea durante lo sbarco. La spiaggia era minata e fu una carneficina

La storia è venuta alla luce grazie al libro “La Guerre de Boubacar” scritto da una giornalista italiana, Francesca Caminoli, che racconta come gli ultimi sopravvissuti, il sergente Flaubert e il soldato Boubacar, abbiano tramandato ai loro discendenti la vicenda di quel terribile sbarco, perché un giorno potessero ritrovarne il luogo e onorare la memoria degli eroici combattenti morti per la difesa della libertà.

29/10/13

Aperitivo Giapponese: chapter 3


 La stazione di Ueno era un po' caostica... La sensazione che il colpo si potesse fare invase subito i due. Il Boss pensò che prima di tutto bisognava arrivare alla base e preparare nel dettaglio il piano; la Bossa era di parere contrario: bisognava confondersi con l'ambiente, masticare la lingua e la cultura del posto prima di qualsiasi azione.
La gente attendeva paziente di attraversare la strada nonostante il traffico fosse poca cosa e si potesse attraversare tranquillamente nonostante il rosso del semaforo:
- Non ci facciamo riconoscere... chiediamo a qualcuno come arrivare dove dobbiamo arrivare! -  propose la Bossa e... il Bossa già stava interrogando qualche giapponese:
- Senta, per andare dove dobbiamo andare dove dobbiamo andare! - il giapponese fingeva di non capire, a detta del Boss e, e già stava per cantargliene quattro qunado la Bossa si ricordò di avere una mappa virtuale...

Nonostante ciò ci volle un bel po' per orientarsi tra tutti quei grovigli di strade indicate da strani segnali stradali...

Asakusa appariva come un giardino fermo nel tempo tra templi e laghetti pieni di trote gigantesche... un ponticello, di quelli tipici giapponesi, che si vedono nei film, collegava la realtà alla fantasia. Qualche palazzo si affacciava curiosa e incuriosita sui due malviventi. Un palazzo dai balconi a forma di tazzina e uno a forma di "pericolante costruizione cubica".

 Vecchi risciò trascinavano nel tempo ricchi turisti cinesi mentre gatti in ceramica sbirciavano dentro le vetrine. Tutto intorno era calma... calma totale... nessuno si aspettava l'arrivo dei famigerati malviventi italiani: il Boss e la Bossa!

 Molti turisti, ma anche locali, si stringevano intorno al tempio e alla paroda e li abbracciavano e scherzavano, ridevano e si purificavano con l'acqua del tempio e chiamavano gli dei a baciarli inspirando l'odore di incenso che proveniva da una grossa ceneriera antistante il grande tempio.

 La notte scese con calma e il Boss non si era ma sentito così tranquillo, così bambino fino a quel momento.
Girava tra le luci della città, felice e contento metre finti ninja lo spiavano dall'alto dei tetti. La Bossa viaggiava avanti e indietro nel tempo cogliendo ogni attimo in qualche fotogramma della sua macchina fotografica. Doraemon fu il primo ad essere catturato... tutto il resto è leggenda!

Poi la fame si fece sentire e richiamò tutti alla realtà ma... alle 21,00 a Tokyo è già difficile trovare buoni locali aperti! Così i due dovettero accontentarsi di buone pizze di plastica che rubarono rompendo una vetrina dove erano in esposizione!


 Dopo questa plastica cena i due si ritrovarono su di un ponte accanto ad un enorme gatto dagli occhi di cristallo che... probabilmente li ipnotizzo perché improvvisamente il Boss se ne uscì con la frase:
- Aspettiamo a fallo sto colpo! Che ne dici se prima ce la spassamo un po'?
- Sì me piace sto posto... viene voja de visitallo, ve' amo'?
Fu così che il colpo fu rimandata a data da destinarsi.




 


(continua...)



foto di Alice Dente

18/10/13

Aperitivo Giapponese: chapter 2

Il giorno era partito insieme al Boss e alla Bossa tanto è che partiti da Milano alle 14.30 circa si ritrovarono a Tokyo dopo oltre 12 ore di volo in pieno giorno... ed erano appena le 09.30 del mattino!
- come è possibile? dovrebbero essere le 2,30 di notte ed invece? - si chiese il Boss un po' "fuso". - si vede che il Giappone è avanti eh!!!??


- 写真と指紋 - chiesero gentilmente all'aeroporto.
- Ma che vor dì? - chiese il Boss che in fatto di lingue era un po' ignorante.
- Amo', te sta a dì che dovemo fa la foto e lascià le impronte digitali!
- E che c'hanno già sgamato?
- No è una procedura standard!
-Ahhhh, ma che è na procedura pure che me guardano e nun me guardano?
- Cioè?
In quel momento la Bossa si accorse che tutti avevano gli occhi addosso ai due, ma senza farsi notare troppo... infatti cambiavano "mirata" appena venivano "scoperti".
Che li stessero spiando? Erano stati veramente scoperti? Dovevano cambiare piano? Quale piano? 
Comunque i due alzarono le spalle e si innoltrarono per le strade di Tokyo... prima tappa stazione di Ueno... quartiere di Ueno! Trovare l'alloggio preparato dai bossetti giapponesi non è facile. Perché?
- Ma come parlano questi? Nun se capisce 'gnente! E poi hai notato quanti giapponesi ci sono qua?
- Amo', pe forza! Stamo in Giappone! Me sa che prima de fa il colpo, passiamo a farci benedire in qualche tempio locale! te porto a Asakusa!

Qui il Boss si innamorò del Giappone e chiese alla Bossa di riinviare il colpaccio di qualche giorno... la Bossa accettò e decisero di visitare quello sconosciuto paese!

(continua...)

09/10/13

Izumi Chiaraluce

IZUMI CHIARALUCE
 
Izumi Chiaraluce è una delle artiste visuali che preferisco per il colore, lo spontaneo fiorire delle sue opere e la sperimentazione che usa per cercare di raggiungere confini mai raggiunti da altri artisti. Schiva, la bella artista italo nipponica sa giocare con le forme e i colori con la delicatezza e gentilezza dell'ate nipponica, l'astrattezza degli artisti occidentali contemporanei e quel tocco reale magico che le proviene dalla sua natura multietnica.
Una delle più promettenti artiste del momento.  La sua creatività si incentra prevalentemente su ritratti, vissuti come spunti “per riflettere su cosa vuol dire vivere tra lingue, culture, mentalità distanti e riassimilarle a modo proprio”. Parallelamente, sta portando avanti una serie di lavori complementari, quadri e disegni astratti “dove l’idea della memoria si dilata e si stratifica”. La sua evoluzione artistica la sta portando a sperimentare anche i video digitali e l’animazione.
Le opere di Izumi sono state esposte a Milano, Bologna, Roma, Parigi, Bruxelles, Ginevra, New York, Tokio e Lituania e vista la creatività dell'artista e l'evoluzione artistica che sta attraversando il Giappone non è da escludere un ritorno nella casa materna a breve!

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04/10/13

Aperitivo Giapponese: chapter 1

Il Boss e la Bossa avevano deciso di fare il colpo grosso in Giappone... per questo quel giorno di una metà di settembre partirono alla volta nell'oriente. La Bossa aveva preparato nei miniti dettagli il piano che chiamarono: arigato gozai mas (grazie mille!).
-Prima di tutto l'educazione disse la Bossa e poi il bottino.
-Chi abbiamo lì, già pronto, per aiutarci?
-Non ti preoccupare marito caro... i JazzKuzza sanno tutto... possiamo contare su di loro!
-Mi fido di te Lovve!

Quello che non sapevano era che qualcuno era a conoscenza del loro piano e si stava già attrezzando a riceverli a dovere: il duo-investigator Yamazaky-Landriscina i quali avevano già dato ampio risalto alla notizia su vari giornali locali


Ignari di questo particolare partirono alla volta del Sol Levante.
(continua....)

capitolo III


XXXIII° ANNIVERSARIO DALL'INDIPENDENZA DI CAPO VERDE

XXXIII° ANNIVERSARIO DALL'INDIPENDENZA DI CAPO VERDE
J. Canifa Alves, l'On.le M. Monteiro, l'On.le Frias, l'On.le Sousa, rappresentante Caritas F. Pittau

Un libro può salvare la vita

  • edgar allan poe - racconti
  • Gabriel Garcia Marquez - Cent'anni di solitudine
  • Isabel Allende - il piano infinito
  • Luis Romano - famintos
  • Michael Ende - la storia infinita

MONDO MIGRANTE

Los Angeles – Charlize Theron è diventata cittadina americana. Ad annunciarlo la stessa attrice durante il David Letterman Show: “ho sempre desiderato essere cittadina americana, ma loro non volevano accettarmi… Ho dovuto studiare. Inoltre era difficile non pensare a qualche trucco all’esame, come quando a me, di madrelingua inglese e sudafricana, è stato dato un foglio e mi è stato chiesto di scrivere correttamente la frase: è una giornata di sole”.

Un premio Oscar all’ umorismo americano… ma si diamo loro anche un “Tapiro d’oro”.

Le rivoluzioni non necessariamente rappresentano delle soluzioni... sicuramente ti danno linfa vitale!

RAIZ-LONGE

RAIZ-LONGE
dietro: Benny Hopffer Almada, Giovanni Mone, Alfredo Pierantozzi; al centro: Marta Poretti, Viviana Alves, Jorge Canifa Alves, Cateline Hopffer Almada, Lorena Salvatori, Walter do Rosario; in basso: Hamdi Dahir, Linda Evora, Aderico Brito.