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31/07/08

ITALIANI BRAVA GENTE:

La caduta di un mito!

Lisbona.
Un capoverdiano, un portoghese, un inglese e la statua di Fernando Pessoa si ritrovano a parlare del più e del meno fino a quando l'inglese non chiede al capoverdiano da dove venga. La risposta dovrebbe aggirarsi per l'Africa o sbarcare sul continente sud-americano, ma mi voglio rovinare e la pianto negli Stati Uniti d'America. Una grassa risata ciconda il tavolino quadrato verde-bianco-sporting. Voi americani avete tutti i vizzi del mondo, non volermene ma... Chi ha mai affermato che la terra di provenienza del capoverdiano siano gli U.S.A.? Infatti proviene da Roma, Italia.
Punto.
Qui tace la grassa risata e le nuvole si raggruppano nere sopra le teste dei quattro.
Pessoa resta senza parole.
L'inglese quasi sviene... il portoghese forutnatamente già conosceva l'amico capoverditaliano e non si scompone più di tanto.
Dopo una pausa di riflessione l'inglese inizia a ragionare, a porre domande a darsi delle risposte. Argomento Italia, quella nazione che sta perdendo il treno per l'Europa. Quel paese che all'estero ha, ultimamente tolto la maschera impastata di "pizza-mafia-mandolino" e quella di "poeti-santi-navigatori" e addirittura quella di "italiani brava gente" per indossare quella di "italiani-xenofobi-razzisti".
Il capoverdiano, nonostante la palese l'imbarazzante vergogna cerca di difendere quell'Italia che non si conosce e che, quindi, non si può giudicare a priori un paese che non si conosce, ora solo perchè alcuni imbecilli si sentono autorizzati a mostrare la loro imbecillagine non significa che tutti gli italiani siano imbecilli... Lui ne conosce di italiani "brava gente" e guai a toccarglieli... Sì ma questo mito di italiani brava gente, sorride il portoghese, forse bisogna rivederlo un po': " a me sembra che gli italiani all'estero mettono in luce la loro bestia... ad esempio a Santo Domingo vanno gli italiani ultrasessantenni per adescare le ragazzine e portarsele a letto per pochi spiccioni... in Italia non lo farebbero perchè sarebbe favoreggiamento alla prostituzione, se non altro." Beh, allora bisognerebbe fare lo stesso discorso per le mature italiane che vanno a CapoVerde per comprarsi a pochi spiccioli qualche giorno di "compagnia" maschile...
Al discorso prende parte improvvisamente anche un tedesco, che aveva ascoltato senza dire parola, fino a quel momento: "una volta sono stato in Svizzera e mi stupì il cartello sulla porta di un negozio: vietato l'ingresso ai cani e agli italiani!" se fossero brava gente non ci sarebbe stato motivo di un tale cartello!... Sì, ma anche questo non è discriminatorio nei confronti degli italiani, li state giudicando senza conoscerli... Ho visto dei servizi in TV, interrompe l'inglese... abberrante!!! caccia ai Rom, schedatura per i minori (sempre Rom, si intende) con la complicità della Croce Rossa, lager nazisti che chiamano CPT per immigrati, paura, anzi panico verso ciò che è diverso, militarizzazione delle città... questo chiamano il bel paese? Per me è solo un vagone che si sta staccando dall'Europa... finirà per essere isolata... dal mondo!!! credetemi.
Pessoa sempre più incredulo tace!!!!!!
Sì ma qualcosa di buono ci sarà pure no?
Cosa? La televisione, la stampa che tutto addolcisce? Ma fammi il piacere!!!!

Mamma mia!!! che visionaccia che si ha dell'Italia stando lì fuori!!!!!!

08/07/08

ATAC: RAZZISMO ALLA GUIDA

Roma. Lunedì 7 luglio 2008.
Sono le 10.20 di un lunedì di sciopero dei mezzi pubblici e il sole è cocente sopra le teste di chi attende il 542 alla fermata, senza pensilina, di via Monti Tiburtini (fermata metro), direzione, Centocelle. Finalmente dopo un’attesa lunghissima di oltre mezz’ora arriva il bus atteso, controllo di avere l’abbonamento con me e l’immancabile compagna di viaggio c’è, quindi salgo. Certo mi domando se valga la pena farlo con tutti questi scioperi programmati, ma il mio dovere di cittadino mi impone di rispettare delle regole comuni, morali. Mi dico questo quando, all’altezza di via Serenissima un vecchio sui settanta cinque anni comincia a lamentarsi con l’autista di questi scioperi continui. Io sono dietro di questi e mi è dato di vedere solo il volto dell’autista attraverso lo specchietto centrale. Il vecchio dopo un breve lamentela comincia a dare la colpa dello sciopero agli immigrati perché non pagano il biglietto, e così facendo mandano in rovina l’economia italiana e che se tutti gli immigrati, questi figli di puttana (ahimè si esprime proprio in questi termini), pagassero il biglietto non ci sarebbero gli scioperi. Fin qui, anche se già di per se aberrante, ci può stare in un vecchio che probabilmente aveva perso la ragione in una lunga attesa sotto il sole di luglio. È ciò che avviene dopo che lascia senza parole per la spontaneità con cui avviene l’intervento dell’autista. Il suo atteggiamento spaventa e getta vergogna nella società che rappresenta, essendo egli, in quel preciso momento, alla guida di un mezzo di tale ATAC Spa.

Il mezzo è quasi vuoto, oltre me c’è un’altra mezza dozzina di stranieri (tutti avevano regolarmente obliterato il biglietto) e per il rispetto anche di uno solo di questi “clienti” mi sarei aspettato, se non altro, un non intervento da parte dell’autista stesso, invece alle parole del vecchio, il tale rappresentante della società ATAC Spa si è sentito autorizzato a recriminare contro gli stranieri che vengono in Italia a danneggiarla, facendo, su questo territorio non loro, quello che cazzo pareva loro, quello che non facevano cioè nel loro paese, che probabilmente neanche avevano.

Ma non finisce qui va oltre il rappresentante di un mezzo di trasporto pubblico come l’ATAC Spa.

Se dipendesse da lui, dice, darebbe fuoco a tutti gli stranieri che arrivano in Italia, anzi li metterebbe in fila ad uno ad uno e sparerebbe a tutti come monito per quelli che avessero l’intenzione di venire in Italia… “spari ad uno, due, tre, quattro… alla fine lo capiranno che non devono proprio venire in Italia quelli che devono ancora partire, no?”

Purtroppo, non è la prima volta che sento questi discorsi da parte di rappresentanti di una società di servizi pubblici come l’ATAC, e ciò mi amareggia, come amareggia tutti gli immigrati che vivono in questo paese, come amareggia milioni di italiani di una certa sensibilità intellettiva… e propongo a tale società di indire per i propri dipendenti dei corsi di educazione civica e di rispetto per le diversità culturali che vivono e lavorano in questo paese e che a questo stesso paese, non al loro, pagano le tasse contribuendo allo sviluppo economico dell’Italia.

02/07/08

DIAS DE CABO VERDE


Il Progetto DIAS DE CABO VERDE
(scarica brochure cliccando qui, poi cliccate su download now)
nota informativa in italiano
nota informativa in portoghese

Il Progetto DIAS DE CABO VERDE
È promosso dall’Instituto das Comunidades de Cabo Verde (IC) e co-finanziato dalla Commissione Europea e dal Governo Portoghese.
L’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM) è il partner esecutivo del progetto.

Qual è l’obiettivo del progetto?
Mobilitare le risorse umane, sociali e professionali dei capoverdiani residenti all’estero a favore del rafforzamento delle capacità in settori chiave per lo sviluppo di Capo Verde, quali salute, educazione, infrastrutture e turismo.
Promuovere e rafforzare i legami tra i membri della diaspora e il settore
pubblico e privato a Capo Verde e in Europa.
Contribuire a moltiplicare e rafforzare i legami transnazionali della

diaspora capoverdiana in Portogallo, Italia e Olanda.

Come?
Creando opportunità concrete per i capoverdiani che desiderano impegnarsi nello sviluppo del proprio paese d’origine, trasferendo le proprie competenze professionali al fine di rafforzare le capacità dei professionisti che lavorano a Capo Verde.
Stimolando le attività imprenditoriali della diaspora a beneficio del proprio paese.

Il progetto prevede
> La mappatura delle necessità professionali in settori chiave di Capo Verde;
> Lo sviluppo di un sito web che riporterà tutte le informazioni rilevanti, e dove i professionisti residenti in Portogallo, Italia e Olanda potranno registrarsi on-line, rendendo disponibile il proprio profilo per missioni di formazione a Capo Verde;
> La creazione di un database che conterrà i profili dei professionisti della diaspora in Portogallo, Italia e Olanda, nonché le necessità di Capo Verde in materia di formazione professionale;
> La realizzazione di attività a sostegno dello sviluppo del settore privato, promuovendo la diffusione di informazioni sulle possibilità di investimento per i migranti e facilitando partenariati imprenditoriali con Capo Verde promossi dai migranti stessi.
> L’organizzazione di missioni di formazione e collegamento a Capo Verde.

Qual è il target?
Tutte le persone di origine capoverdiana, a prescindere dalla loro attuale nazionalità, che vivono in Portogallo, Olanda o Italia, che desiderano partecipare allo sviluppo di Capo Verde e che:
> Possiedono competenze e qualifiche professionali nei settori chiave sopra elencati;
> Hanno la possibilità di lasciare temporaneamente il paese di accoglienza per un periodo fino a tre settimane (con possibilità di estensione), senza compromettere il loro status legale;
> Mostrino interesse e desiderio di contribuire al processo di sviluppo del proprio paese d’origine.

Come partecipare?
Dare la propria disponibilità a partecipare in qualità di formatore a brevi missioni a Capo Verde;
Un sito web é in corso di realizzazione, per informarvi sulle opportunità di partecipazione a brevi missioni di formazione: sul sito avrete la possibilità di registrare il vostro profilo e indicare la vostra disponibilità.

Qualora siate interessati a partecipare, vi preghiamo di compilare il modulo sul retro e di inviarlo per posta o consegnarlo direttamente a: Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM)
Missione di Roma
Via Nomentana, 62
00161 Roma
Tel.: 06 441 86 228 / 223
O via fax al numero: 06 440 25 33
Potete anche inviare una e-mail all’indirizzo diasitalia@iom.int
indicando i vostri dati personali, il vostro recapito, la vostra professione e titolo di studio.

Il progetto sosterrà le spese di viaggio. I candidati selezionati avranno diritto ad un contributo finanziario per la durata della missione.

Per ulteriori informazione Tabanka onlus si mette a disposizione degli utenti:
tabankaonlus@libero.it

XXXIII° ANNIVERSARIO DALL'INDIPENDENZA DI CAPO VERDE

XXXIII° ANNIVERSARIO DALL'INDIPENDENZA DI CAPO VERDE
J. Canifa Alves, l'On.le M. Monteiro, l'On.le Frias, l'On.le Sousa, rappresentante Caritas F. Pittau

Un libro può salvare la vita

  • edgar allan poe - racconti
  • Gabriel Garcia Marquez - Cent'anni di solitudine
  • Isabel Allende - il piano infinito
  • Luis Romano - famintos
  • Michael Ende - la storia infinita

MONDO MIGRANTE

Los Angeles – Charlize Theron è diventata cittadina americana. Ad annunciarlo la stessa attrice durante il David Letterman Show: “ho sempre desiderato essere cittadina americana, ma loro non volevano accettarmi… Ho dovuto studiare. Inoltre era difficile non pensare a qualche trucco all’esame, come quando a me, di madrelingua inglese e sudafricana, è stato dato un foglio e mi è stato chiesto di scrivere correttamente la frase: è una giornata di sole”.

Un premio Oscar all’ umorismo americano… ma si diamo loro anche un “Tapiro d’oro”.

Le rivoluzioni non necessariamente rappresentano delle soluzioni... sicuramente ti danno linfa vitale!

RAIZ-LONGE

RAIZ-LONGE
dietro: Benny Hopffer Almada, Giovanni Mone, Alfredo Pierantozzi; al centro: Marta Poretti, Viviana Alves, Jorge Canifa Alves, Cateline Hopffer Almada, Lorena Salvatori, Walter do Rosario; in basso: Hamdi Dahir, Linda Evora, Aderico Brito.