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27/11/13

Che lo SCUP sia con noi! Con il popolo!!!

Roma 26/11/2013
Roma Capitale
Municipio VII
Comunicato stampa
 
FANTINO VII MUNICIPIO:  Marino sospenda sgombero SCUP e apra tavolo con la proprietà.
Il Consiglio del Municipio Roma VII approva oggi una mozione che impegna me e la mia Giunta ad attivarci affinché il Sindaco di Roma apra con urgenza un tavolo di trattativa con la proprietà dell’immobile di Via Nola 5, ex motorizzazione civile, oggi occupato e riqualificato dal progetto SCUP (Sport e Cultura Popolare).
La mozione approvata oggi è un atto importante che pone l’attenzione del  nostro Municipio su una probabile azione di speculazione edilizia, dai contorni per niente chiari, che aggirando la nostra possibilità di vigilare nel  territorio svende patrimonio pubblico.
I cittadini auto organizzati hanno agito facendosi carico di una situazione promiscua, che non li includeva, dando vita al Progetto SCUP, una iniziativa di qualità, includente, che compensa l’assenza di servizi culturali e sportivi in un quadrante strategico e importante del nostro territorio.
I nostri cittadini, occupanti di SCUP, ci propongono uno dei modelli possibili di sviluppo locale e impiego di professionalità del mondo del sociale, dello sport, della cultura. Il Municipio chiede così al Sindaco di aprire il confronto su questa importante esperienza, cercando insieme la soluzione ideale per il futuro del nostro territorio e dei suoi giovani.

25/11/13

Il Corpo del sé


Maria Laura Satta
Silvana Mariniello 
Gelateria Splah, 25 novembre 2013, giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. Un gruppo di donne si incontra, non casualmente e progetta di ridisegnarsi, ridipingersi in vesti artistiche attraverso una visione artistica che hanno denominato Il corpo del se’ che poi vuole essere, evolvere nella loro idea, come un percorso di sensibilizzazione contro il femminicidio articolato in una serie d’incontri che partiranno da questo punto, dalla gelateria Splash di via Eurialo, oggi 25 novembre, ore 18.00... un percorso fatto da varie tappe con punto conclusivi l'8 marzo a casa di donna Lucha... data simbolica, nome simbolico di lotta contro la violenza ma anche di richiesta di attenzione e di sostegno verso tutte le donne che vivono condizioni difficili... ecco perché donna Lucha ha anche un cognome Lucha y Siesta (Casa delle Donne in via Lucio Sestio)... Eccolo dunque il corpo del sé che nasce con l’intento di raccogliere l’esperienza di donne che hanno subito atti di violenza e sono riuscite ad uscirne, per sensibilizzare l’attenzione di chi non ne è mai stata vittima e considera un’esagerazione parlare di femminicidio sminuendo i gesti portatori di violenza e di quegli uomini che non comprendono cosa sia il rispetto verso coloro che hanno accanto. 
Serena Arco
Anna Maria Giannini e Serena Arco
Più del 35% delle donne che subisce violenza entro le mura domestiche non denuncia la violenza. Il 20 % aveva denunciato ma le loro denunce erano rimaste inascoltate... bisogna riflettere e partire dalla nostra base culturale per iniziare a dare il giusto spazio alla donna... fino a 30 anni fa era lecito picchiare una donna... assurdo, no? La donna è arte e non violenza... Il corpo del sé vuole esprimere questo lato della donna: quello artistico, appunto!
Il progetto nasce dalla sinergia di cinque donne, cinque diverse storie di vita con un obiettivo in comune. Maria Laura Satta, cantante e ideatrice, Carmen Gravagna, pittrice, Serena Arco, danzatrice, Annamaria Giannini, attrice e poetessa, Simonetta Cervelli, trait d’union del gruppo e coordinatrice del progetto, daranno corpo e anima al Corpo del Sé e alle diverse testimonianze delle ospiti.
mostra di Carmen Gravagna
Questo vogliono trasmettere le donne riunite oggi presso la gelateria Flash tra brani musicali, esibizioni di danza, letture di brani e poesie ed esposizioni di opere visive!

Incontro molto interessante a cui ha assistito un bel numero di donne e uomini...



Sicuramente non sono da perdere gli altri incontri... se volete maggiori informazioni e le date dei prossimi incontri potete contattare:
Ufficio stampa Chiara Tripaldi_ chiara.tripaldi12@gmail.com
Per maggiori informazioni | Simonetta Cervelli_3401605491_www.gelateriasplash.it

22/11/13

MIGRANTI dentro la LINGUA DI DANTE


MIGRANTI dentro la LINGUA DI DANTE 
da italianipiu.it

Intervista ad Alice Dente (Servizio Intercultura delle Biblioteche del Comune di Roma):
Viaggiando alla ricerca di strutture dove si insegnasse italiano, nella capitale, mi sono imbattuto in un universo spesso del tutto sconosciuto: quello dei corsi di lingua italiana per stranieri, formato da scuole, biblioteche, volontari, associazioni, luoghi di culto etc. etc... mi è venuta la curiosità di fare qualche domanda ad uno dei servizi che da anni portano l'italiano nelle biblioteche romane permettendo a molti stranieri di imparare la lingua di Dante gratuitamente: Roma Multietnica (http://www.romamultietnica.it/news/corsi_di_lingua_italiana_per_stranieri.html)... A tale proposito ho fatto due chiacchiere con la sinologa Alice Dente, docente di italiano L2 per le Biblioteche di Roma e coautrice del manuale "Io sono Wang Lin. La lingua italiana per cinesi" (Loescher, 2012).
1). Quest'anno come non mai abbiamo avuto, almeno nella capitale, un boom di iscrizioni a corsi di lingua italiana da parte di cittadini stranieri...
Sì, i corsi di italiano gratuiti per stranieri che si svolgono nelle diverse biblioteche comunali sparse sul territorio romano sono molto frequentati e anche quest'anno abbiamo visto aumentare considerevolmente il numero degli iscritti. Lo stesso vale per le altre realtà romane impegnate nell'insegnamento gratuito dell'italiano per stranieri, come ad esempio la Rete Scuole Migranti, che ha messo in collegamento alcune tra le più importanti scuole di italiano, operanti all’interno delle Associazioni di volontariato e del privato sociale di Roma, accogliendo nelle proprie strutture migliaia di immigrati che hanno deciso di apprendere la lingua italiana. 
2). Secondo te, secondo la tua esperienza, quale è stata la percentuale di crescita di iscrizioni quest'anno?
A partire dal 2012 (anno dell'attuazione dell'Accordo di Integrazione per la regolarizzazione del soggiorno in Italia che richiede un attestato di conoscenza della lingua italiana agli immigrati che fanno ingresso per la prima volta nel territorio nazionale o ai richiedenti la Carta di soggiorno), la richiesta di corsi di italiano gratuiti è aumentata considerevolmente, confermando il trend positivo degli ultimi anni. Basta osservare infatti i dati sulla frequenza dei corsi presso le Biblioteche di Roma per notare come il bisogno formativo degli stranieri sia notevolmente cresciuto: nel 2008 (anno di partenza del Progetto "L'italiano in biblioteca") gli iscritti ai corsi di italiano erano 65, mentre nel 2012 hanno raggiunto il numero di 350.
 3). Come lo spiega questo fenomeno? A cosa serve imparare l'italiano?
Sono tanti i motivi che spingono un migrante a studiare la lingua italiana. Credo che oggi probabilmente la motivazione principale sia quella dovuta all'esigenza concreta di possedere un certificato di conoscenza della lingua italiana da mostrare al momento del rinnovo del permesso di soggiorno. Tuttavia i nostri corsi sono pieni di migranti che scelgono di studiare l'italiano per altri motivi: vi sono, ad esempio, madri straniere che sentono il bisogno di comunicare in italiano con le insegnanti e con le mamme dei compagni della scuola che frequenta il proprio figlio; oppure giovani desiderosi di conoscere i loro coetanei italiani o di volersi iscrivere ad una università italiana; e così via...
4). C'è un'invasione di stranieri, oppure c'è un risveglio di cittadini che da anni risiedono nel territorio ma non hanno mai avuto la necessità di dimostrare di sapere l'italiano?
Sicuramente il numero di stranieri che vive a Roma è aumentato in questi ultimi anni, ma non è questa l'unica ragione che ha portato ad un aumento considerevole di iscrizioni. Oltre alla necessità di ottenere l'agognato Certificato di conoscenza della lingua che come abbiamo detto obbliga i migranti a studiare la lingua italiana, c'è da dire che ormai numerose comunità straniere presenti a Roma sono divenute stanziali ed è normale dunque che ci sia il desiderio di imparare la lingua e la cultura del paese dove passerà il resto della vita.
Un altro fenomeno che si assiste da un paio d'anni è la forte presenza nei nostri corsi di Richiedenti asilo, ossia di migranti che soggiornano per brevi periodi nella Capitale nella speranza di ottenere i documenti come Rifugiati politici. Nonostante la precarietà della loro situazione legislativa (rischiano infatti di vedere rifiutata la richiesta e di essere espulsi dall'Italia), molti di essi dimostrano un grande interesse nello studio della lingua italiana e un forte desiderio di integrazione.
5). Il fenomeno ha colto di sorpresa la Capitale e gli addetti ai lavori?
Purtroppo era chiaro che le nuove regole dell'Accordo di Integrazione avrebbero creato un forte aumento di domande di corsi di italiano in un panorama, quello romano, dove vi era già un certo affollamento e si rischiava di non poter esaudire tutte le richieste. Tuttavia, con grande sforzo e molta volontà, la Rete Scuole Migranti, di cui le Biblioteche di Roma fanno parte, è riuscita in parte a sopperire ad un vuoto legislativo e politico, che obbliga i migranti a studiare l'italiano ma non fornisce gli strumenti economici adeguati per attuare questa normativa.
6). Ecco, addetti ai lavori: chiunque è abilitato all'insegnamento dell'italiano oppure basta conoscere bene la lingua italiana?
L’insegnamento dell’italiano L2 a stranieri, in particolare ad adulti immigrati, richiede una preparazione specifica da parte dei docenti.  Per insegnare italiano L2, ossia italiano come lingua seconda, è necessario formarsi e avere l'abilitazione necessaria, ossia una Certificazioni in didattica dell'Italiano come L2. Vi sono diverse università (ad esempio quelle di Siena e di Perugia) che offrono corsi e master per l'abilitazione all'insegnamento dell'italiano L2.
 Inoltre, quando si lavora con adulti migranti, che hanno alle spalle vissuti piuttosto variegati e spesso dolorosi, è necessario, secondo me, avere una certa conoscenza dei modelli culturali dei paesi di provenienza di queste persone e lavorare molto sulla comunicazione interculturale, che svolge un ruolo fondamentale nell'apprendimento di una lingua in un paese culturalmente diverso dal proprio.

14/11/13

Aperitivo giapponese: chapter 4


Le cose stavano cambiando.  Asakusa aveva risvegliato le coscienze dei due protagonisti di questa storia?
Quello che era certo era che i due avevano rimandato il colpo a data da definirsi ma...
.
Qualcuno non era contento di questo cambio... Quella stessa notte, mentre il Boss e la Bossa dormivano tranquillamente, fece la sua comparsa l'ENERGIA, una figura misteriosa a cui obbedivano in molti.
La terra tremò tanto da risvegliare i due:
- Nun te preoccupà Amò è er terremoto!
-Già, qui so' abituati e le strutture so' tutte antisismiche! - E richiusero gli occhi pronti a tornare nel mondo dei sogni. Ma...
- Non avete capito niente, allora! - Una voce improvvisa bucò la notte e come un proiettile perforò le loro menti e uccise definitivamente, almeno per quella notte, il sonno e inchiodò i due alla testiera del letto.
- Innanzi tutto smettetela di parlare come due burini... poi smettetela di tremare, tanto avete capito chi sono, cioè quello che chiamate ENERGIA. E adesso che ci siamo presentati, vi ricordo che la vostra missione non è fare i turisti in questo paese ma... ma... lo sapete! E dovete portare a termine la missione entro tredici giorni...
- Ma noi... noi...
- Non esiste il noi ma IO... io esisto e vi ordino di agire prima che scarichi su di voi la mia ira!
   I due, nello stesso momento in cui scoppiava la parola "ira", si risvegliarono insieme di soprassalto mentre la terra tremava.
- Er terremoto! ehm... il terremoto!
- Dimmi che era un sogno?

Il mattino successivo non c'erano tracce di scosse sismiche in giro, sulle strade, negli edifici nè tantomeno sulle bocche dei passanti o sui giornali...
- E' stato un sogno? Qualcuno parla del terremoto di questa notte?
- Non lo so amore mio!
- Non parli giapponese tu, non capisci quello che dicono?
-Quando mai?
- Ma all'aereoporto, mi hai tradotto quello che ci stavano chiedendo e...
-Leggevo sul monitor in inglese... e poi anche ammettendo di sapere il giapponese, mi dici cosa potrei tradurre visto che non spiccicano parola?
-Ahhh! - Era vero, ovunque vedevi gente, ma tutti avvolti nel più assordante silenzio.
   Non dissero altro, solo terminarono di prendere il loro caffè in un locale tutto verde che aveva nome italiano: "Caffè Veloce" prima di recarsi verso la metropolitana. accompagnati dal dubbio su quella strana energia negativa che avevano sognato la notte appena trascorsa... Avevano sognato?

Una musica classica giapponese in sottofondo ovattava l'ambiente metropolitano dove una massa ordinata di persone attendevano la metro che li avrebbe traghettati un po' ovunque verso uffici, scuole e altri posti di lavoro... tutti nel massimo silenzio, un silenzio che scuoteva l'aria e ricordava il tepore del cuscino della notte passata... poi la metro! Un Vigile Umano conduceva le anime addormentate dentro le carrozze e faceva segno al buon Caronte di traghettarli ovunque avessero voluto. Queste anime, notò la Bossa, appena dentro la carrozza, in piedi o seduti, si spegnevano, come si spegne un robot... un'attraversata della città in perfetto silenzio accompagnato da qualche lieve russare e dalla musica classica in sottofondo.
Il pensiero del Boss sfondava anche questa barriera del silenzio: "ENERGIA, cosa sarà mai questo mostro?"

(continua)


13/11/13

Jerusa Barros vince al Cantagiro

http://www.italianipiu.it/index.php/selva-jo/666-jerusa-barros-voce-capoverdiana-vince-al-cantagiro
Jerusa Barros è la vincitrice dell'ultimo Cantagiro sia come cantautrice che interprete nella sezione dedicata alle voci internazionali. La serata finale si è svolta a Fiuggi. Una voce che nasce lontano dallo Stivale conquista un pubblico italiano... quella voce ha corpo e anima di Jerusa Barros.
Capoverdiana di nascita,Jerusa Barros arriva a Palermo all'età di cinque anni.
Cantante di formazione gospel, jazz, blues, approda nella world music portando avanti progetti che vedono protagonista la musica capoverdiana e non solo. Ispirandosi ai più grandi artisti della morna e della coladeira come Ildo Lobo e Cesaria Evora, Jerusa si esibisce con musiche tradizionali del suo paese e con brani originali che miscela sapientemente ai suoni , ai ritmi e alla melodie mediterranee creando suggestive atmosfere insieme alla sua band "I Cabeça Negra".

intervista di Jorge Canifa Alves

Come è stato vincere il Cantagiro?
A dirti la verità un po' me lo aspettavo... non perché abbia mai pensato di essere meglio degli altri partecipanti... ma perché ero consapevole di portare qualcosa di nuovo. Credo che a vincere sia stata la diversità della canzone che ho proposto,sia nel testo che nella composizione. Gli altri partecipanti (tranne una), a mio parere,  si presentavano al concorso canoro con canzoni un po' "troppo" tipicamente "Italiane", con sonorità italiane e alcuni anche con testo in italiano. Nelle canzoni degli altri concorrenti ho sentito poco o niente il sapore loro paese di origine, e  questo,forse, li ha penalizzati. Il mio testo non era italiano, non era capoverdiano, ma entrambe le cose.

Poi sei salita sul palco, hai visto tanta gente venuta per ascoltarti ma anche per giudicarti e... come ti sei sentita in quel momento?
 Io mi sono divertita molto...ero spensierata,però nel momento in cui sono salita sul palco mi si è azzerata la salivazione....come si dice: comunque avevo un po' di pepe sulla coda... anche io! In qualche modo poi sentivo tutta la gente di Capo Verde, la mia gente, vicino perché c'era il nostro ambasciatore venuto a rappresentare tutti... quindi, mi sono detta: "devo vincere assolutamente!" E ho vinto!!! E' stato emozionantissimo... Devi essere orgoglioso di me, amico mio!

E lo sono! Ora, perché hai deciso di sposare le sonorità capoverdiane pur essendo cresciuta a Palermo?
Anche se sono cresciuta qui non ho nessuna intenzione di abbandonare le mie radici, soprattutto sapendo che la cultura capoverdiana ha anima e cuore dentro la musica... e io ne sono fieramente invasa. La musica è quel biglietto che ho per attraversare l'oceano Atlantico ed andare ad abbracciare quel meraviglioso arcipelago: Capo Verde!

Dopo questa bella vittoria, cosa vorresti dire ai giovani italiani di seconda generazione che vorrebbero intraprendere il tuo stesso percorso artistico?
Consiglio di studiare, studiare e studiare...Il campo dell'arte è molto duro e se si vuole diventare Artisti, con la "A" maiuscola si deve studiare. Se, invece, hai solo la volontà è quella di andare in tv per dire "sono diventato famoso", a mio parere ci puoi anche levare mano, lascia perdere... l'arte è tutt'altra cosa. Siamo nell'era del voglio essere ricco e famoso senza fare nulla....io sono di un altra generazione, quella del lavorare duro per raggiungere l'obiettivo prefissato!!!

Chi sono i Cabeça Negra?
I Cabeça Negra (trad. Testa Nera) è in realtà un progetto che stava dentro la mia "cabeça" e che a un certo punto è uscito fuori, ha prodotto un cd e mi ha permesso di tornare a Capo Verde come una vera artista. Questo progetto adesso è semplicemente Jerusa Barros che continua a portare avanti il suo "pensiero Negro" nei posti in cui la gente sceglie di ascoltarla!

Progetti futuri? Italia o Capo Verde?
Nei miei progetti c'è Capo Verde, c'è sempre stata...i posti dove uno nasce o cresce alla fine non si abbandonano mai:  ci si allontana per un po',ma poi si ritorna a casa, sempre... prima o poi!!!

XXXIII° ANNIVERSARIO DALL'INDIPENDENZA DI CAPO VERDE

XXXIII° ANNIVERSARIO DALL'INDIPENDENZA DI CAPO VERDE
J. Canifa Alves, l'On.le M. Monteiro, l'On.le Frias, l'On.le Sousa, rappresentante Caritas F. Pittau

Un libro può salvare la vita

  • edgar allan poe - racconti
  • Gabriel Garcia Marquez - Cent'anni di solitudine
  • Isabel Allende - il piano infinito
  • Luis Romano - famintos
  • Michael Ende - la storia infinita

MONDO MIGRANTE

Los Angeles – Charlize Theron è diventata cittadina americana. Ad annunciarlo la stessa attrice durante il David Letterman Show: “ho sempre desiderato essere cittadina americana, ma loro non volevano accettarmi… Ho dovuto studiare. Inoltre era difficile non pensare a qualche trucco all’esame, come quando a me, di madrelingua inglese e sudafricana, è stato dato un foglio e mi è stato chiesto di scrivere correttamente la frase: è una giornata di sole”.

Un premio Oscar all’ umorismo americano… ma si diamo loro anche un “Tapiro d’oro”.

Le rivoluzioni non necessariamente rappresentano delle soluzioni... sicuramente ti danno linfa vitale!

RAIZ-LONGE

RAIZ-LONGE
dietro: Benny Hopffer Almada, Giovanni Mone, Alfredo Pierantozzi; al centro: Marta Poretti, Viviana Alves, Jorge Canifa Alves, Cateline Hopffer Almada, Lorena Salvatori, Walter do Rosario; in basso: Hamdi Dahir, Linda Evora, Aderico Brito.