babel hotel - ramona parenzan (a cura)
raffaele taddeo
infinito - 2011
pp. 189,
17 €
Nel lontano 1992 venne pubblicato il libro di Mohsen Melliti Pantanella canto lungo la strada. In quel testo lo scrittore tunisino metteva in luce il tentativo di costruire all’interno dell’ex pastificio occupato una nuova città, che avrebbe potuto costituirsi, invece della ormai vecchia Roma, a partire dal coacervo di persone di origine straniera e provenienti da tutte le parti del mondo. Nel raccontare quella situazione, romanzata, si evidenziavano problemi di convivenza, di disordine, di intervento delle forze dell’ordine, fino al tragico sgombero. Forse in Italia ci sono o sono state tante “Pantanella” meno grandi ma vivaci di esperimento. L’Hotel House di Porto Recanati è uno dei tanti “Pantanella” con qualche caratteristica diversa dalle prime esperienze di condivisione di spazi da parte di immigrati. Intanto la dimensione (dalle 2000 alle 3000 persone quello di Porto Recanati, un migliaio quelle di Roma), poi la struttura dei servizi (dalla panetteria-pasticceria, al bar, alla moschea e ai più vari punti di vendita nel maxicondominio della città marchigiana), infine la sostanziale legalità degli inquilini dell’Hotel House, si tratta di piccoli appartamenti comprati o affittati. La maggior parte degli inquilini dell’Hotel House è con permesso di soggiorno. Quello che rimane simile alla Pantanella romana è l’opposizione spazio immigrati contro la città. A Roma Pantanella era all’interno della città e non potè essere tollerata. A Porto Recanati l’Hotel House è ai margini della città e pur mal vista, osteggiata, può continuare a sopravvivere, salvo le frequenti visite delle forze dell’ordine. (vai avanti nella lettura)
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