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29/10/13

Aperitivo Giapponese: chapter 3


 La stazione di Ueno era un po' caostica... La sensazione che il colpo si potesse fare invase subito i due. Il Boss pensò che prima di tutto bisognava arrivare alla base e preparare nel dettaglio il piano; la Bossa era di parere contrario: bisognava confondersi con l'ambiente, masticare la lingua e la cultura del posto prima di qualsiasi azione.
La gente attendeva paziente di attraversare la strada nonostante il traffico fosse poca cosa e si potesse attraversare tranquillamente nonostante il rosso del semaforo:
- Non ci facciamo riconoscere... chiediamo a qualcuno come arrivare dove dobbiamo arrivare! -  propose la Bossa e... il Bossa già stava interrogando qualche giapponese:
- Senta, per andare dove dobbiamo andare dove dobbiamo andare! - il giapponese fingeva di non capire, a detta del Boss e, e già stava per cantargliene quattro qunado la Bossa si ricordò di avere una mappa virtuale...

Nonostante ciò ci volle un bel po' per orientarsi tra tutti quei grovigli di strade indicate da strani segnali stradali...

Asakusa appariva come un giardino fermo nel tempo tra templi e laghetti pieni di trote gigantesche... un ponticello, di quelli tipici giapponesi, che si vedono nei film, collegava la realtà alla fantasia. Qualche palazzo si affacciava curiosa e incuriosita sui due malviventi. Un palazzo dai balconi a forma di tazzina e uno a forma di "pericolante costruizione cubica".

 Vecchi risciò trascinavano nel tempo ricchi turisti cinesi mentre gatti in ceramica sbirciavano dentro le vetrine. Tutto intorno era calma... calma totale... nessuno si aspettava l'arrivo dei famigerati malviventi italiani: il Boss e la Bossa!

 Molti turisti, ma anche locali, si stringevano intorno al tempio e alla paroda e li abbracciavano e scherzavano, ridevano e si purificavano con l'acqua del tempio e chiamavano gli dei a baciarli inspirando l'odore di incenso che proveniva da una grossa ceneriera antistante il grande tempio.

 La notte scese con calma e il Boss non si era ma sentito così tranquillo, così bambino fino a quel momento.
Girava tra le luci della città, felice e contento metre finti ninja lo spiavano dall'alto dei tetti. La Bossa viaggiava avanti e indietro nel tempo cogliendo ogni attimo in qualche fotogramma della sua macchina fotografica. Doraemon fu il primo ad essere catturato... tutto il resto è leggenda!

Poi la fame si fece sentire e richiamò tutti alla realtà ma... alle 21,00 a Tokyo è già difficile trovare buoni locali aperti! Così i due dovettero accontentarsi di buone pizze di plastica che rubarono rompendo una vetrina dove erano in esposizione!


 Dopo questa plastica cena i due si ritrovarono su di un ponte accanto ad un enorme gatto dagli occhi di cristallo che... probabilmente li ipnotizzo perché improvvisamente il Boss se ne uscì con la frase:
- Aspettiamo a fallo sto colpo! Che ne dici se prima ce la spassamo un po'?
- Sì me piace sto posto... viene voja de visitallo, ve' amo'?
Fu così che il colpo fu rimandata a data da destinarsi.




 


(continua...)



foto di Alice Dente

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