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26/01/10

Messaggi in Bottiglia

Caro Jorge,

non tocca a me entrare nel merito delle tue scelte e decisioni, se hai deciso di lasciare l’Italia avrai i tuoi buoni motivi e penso che non siano pochi. Ti comprendo pienamente (fossi giovane come te, lo farei anch’io, anche se non è del tutto escluso che non lo faccia in un futuro nemmeno troppo lontano, e ti confesso che la meta non potrà che essere Capo Verde a cui ho dedicato in qualche modo gli ultimi anni della mia vita, - anche adesso che ti sto scrivendo lo faccio ascoltando radio di Capo Verde in streaming - al punto che riesco a stare veramente male quando vengo a conoscenza di notizie tragiche come la prematura scomparsa di Vadú, un ragazzo che ho conosciuto personalmente e con cui ho trascorso ore felici parlando di musica e del panorama musicale capoverdiano, oltre ad essere un artista che amo molto, ed allora a conclusione di queste riflessioni mi viene da pensare che forse sono nato in un posto sbagliato, chissà!, so solo che Capo Verde mi ha dato tanto e davvero vorrei andarmene a vivere là).

Che dire altro? Ti auguro di riuscire ad ottenere quello che ti proponi in Spagna o dove meglio desideri, di poter realizzare i tuoi progetti, tra cui anche quello di mettere su una compagnia teatrale così come hai auspicato nell’intervista di ieri.

Teniamoci in contatto, con i potenti mezzi tecnologici non dovrebbe essere difficile, e quando torni in Italia, se capiti dalle parti di Firenze non esitare a farti sentire.

Dacci sempre tue buone notizie e tanta, tanta, tanta buona fortuna.

Un forte abbraccio querido Jorge!

Antonio Danise


Caro Jorge, mi dispiace che l'Italia perda una mente e un cuore come il tuo, ma non posso fare a meno di dirti che stai facendo la scelta giusta, almeno in questo momento storico che stiamo vivendo. Non mi resta che augurarti un grande in bocca al lupo! Fortunato sarà chi ti incontrerà in questa terra meravigliosa che è la Spagna. Un abbraccio.

Marina Carcone


Firenze e non solo

Carissimo, molto carissimo Jorge,

ieri, come mi sta capitando sempre più spesso negli ultimi tempi, ho ascoltato il programma di Radio B.Léza (N.d.R. ogni domenica su 88.9 o su www.radiocittaaperta.it dalle 14 alle 16.) in più di una occasione stavo per telefonare per portarti il mio saluto e quello dell’associazione “Capo Verde e non solo”, ma ti confesso che non ho avuto il coraggio, non ce l’ho fatta proprio, temevo che mi potessero mancare le parole per esprimere i sentimenti che in qualche modo anch’io provavo, per la tua partenza per la Spagna, pur non essendo capoverdiano e pur non avendo avuto molti rapporti con te.

A mente fredda oggi ho trovato la forza comunque lo stesso di salutarti anche se con una semplice mail.

Ci siamo incontrati poche volte ma sappi che ti ho seguito attraverso il tuo blog, che mi auguro tu possa continuare ad alimentare anche dalla Spagna, con notizie sempre più interessanti, come hai fatto fino ad oggi; ti ho seguito attraverso le tue pubblicazioni, (recentemente ho parlato di te anche con Ingy Mubiayi che si trovava a Firenze per presentare Racconti bicolori; ti ho seguito nelle conduzioni in radio.

Qui a Firenze non c’è la vitalità che c’è a Roma, anche perché non ci sono tutte le associazione attive a Roma ed ovviamente anche perché qui il numero dei capoverdiani è inferiore rispetto a quello dei capoverdiani romani.

Però qui a Firenze riesciamo ad impegnarsi al meglio nell’organizzazione di feste e balli.

Nonostante le mille difficoltà, stiamo cercando di svolgere qualche attività altra per farci conoscere dalla cittadinanza fiorentina. Ed allora è nata l’idea di organizzare un festival (l’abbiamo chiamato festival forse un po’ troppo velleitariamente, ma in effetti si tratta di un’occasione per coinvolgere i giovani capoverdiani, ma non solo, sul tema dell’arte, della cultura e dell’identità capoverdiana) con l’obiettivo di far emergere le potenzialità creative ed espressive dei capoverdiani, e non solo di Firenze.

Quando si parte con un’iniziativa è bene desiderare il massimo, poi è chiaro che bisogna fare i conti con le varie realtà ed allora ci potremo ritenere soddisfatti se con l’aiuto di tutti riusciremo a far partecipare e coinvolgere in questa iniziativa un po’ di ragazzi e far capire loro che ognuno può avere qualcosa da dire, a prescindere dalla qualità dei lavori proposti. È un po’ questo lo spirito della nostra idea, che abbiamo titolato “In arte … Capo Verde”.

In poche parole cerchiamo persone creative che abbiano voglia di farsi vedere, farsi conoscere, farsi ascoltare, esporre i propri lavori, nel campo delle arti visive, musica, danza, scrittura, ecc. ecc., allo scopo di promuovere le diverse espressioni artistiche che abbiano come tema Capo Verde. A tale scopo potranno partecipare ovviamente i capoverdiani ma anche gli italiani, purché i lavori abbiano come oggetto Capo Verde.

L’iniziativa avrà il suo momento finale a Firenze nel mese di settembre di quest’anno.
Ti ho parlato di questo progetto perché mi piacerebbe che anche tu ci dessi una mano per la buona riuscita coinvolgendo i tuoi amici capoverdiani di Roma ma anche di altre città, anche soltanto portandoli a conoscenza di questa nostra iniziativa.

Ti ringrazio fin da ora per quello che vorrai fare.

Chi fosse interessato a partecipare, potrà contattarci a questi indirizzi mail:
capoverdenonsolo@gmail.com
capoverdenonsolo@hotmail.it

La despedida

Nel momento in cui uno si appresta ad intraprendere un lungo viaggio, la DESPEDIDA, diventa importante organizzare un evento per salutare tutti gli amici! In questo momento la partenza è imminente e, se è certo la data della partenza, alquanto incerto risulta essere quello del ritorno... Per questo si vorrebbe salutare tutti gli amici senza dimenticarne uno! Per questo si organizza la festa per colui che parte... Anche 31 anni fa, a Sant'Antao, mi organizzarono una DESPEDIDA che ancora ricordo e sogno ad occhi aperti, con tanti amici e persone sincere che mi erano intorno, erano venuti solo a salutarmi... ero piccolo e molte cose le ho perse nella memoria, però alcune volte riaffiorano nei ricordi dei presenti qualche attimo che, preso dal momento, avevo dimenticato e che rivissuti dopo molti anni di danno una carica straordinaria... ho saputo, ad esempio, che per la mia partenza i miei amici mi avevano dedicato una canzone per radio e che mentre partivo, cavalcando un mulo per le vie rocciose di sant'antao, in radio andava in onda questa canzone con la dedica da parte di tutti i miei amici e parenti... Una cosa meravigliosa! Chi parte ha bisogno di questo: portare con se dei ricordi che non entrano nella valigia, per più grande che possa essere, bensì nel cuore di chi parte: un saluto, un sorriso, un abbraccio, una lacrima di felicità o di dispiacere... sono queste le cose che si portano a chi parte, sono queste le cose che ad egli fa piacere portare via con sè!

Magari diventasse una tradizione per chiunque intraprendesse la via verso paesi lontani...

Lasciatemi qui sotto i vostri saluti... non immaginate quanto mi faranno bene nei momenti di "sodade", di "nostalgia"....

22/01/10

Una Vittoria per gli africani

Premio Amilcar Cabral 2010
Giunto alla sua quinta edizione il Premio quest'anno viene conferito a Coulibaly Tiemoko Evora(alias Tibo Evora) giovane presidente de l'association des Jeunes de Pleyel.
Tibo Evora riesce con la sua piccola associazione parigina ad intitolare una Avenida ad Amilcar Cabral nel 2007, con determinazione e coraggio tra burocrazia e consiglieri municipali.



Première Avenue Amilcar Cabral en France Avenue Amilcar Cabral: une victoire pour les africains La Municipalité de Saint-Denis a toujours exprimé et célébré la richesse et la diversité culturelle de sa population d'origines diverses favorisant des valeurs humanistes. C'est notamment le cas de la population capverdienne qui est fortement représentée à Saint-Denis.
Tièmoko Coulibaly Evora
(Alias Tibô Evora
) Président de l'association des Jeunes de Pleyel

programma di “Leader Africani e loro eredità nell’età moderna”
  • saluti del presidente di Tabanka onlus Jorge Canifa Alves
  • intervento del presidente di Jeunes de Pleyel Tièmoko Coulibaly Evora
  • intervento su Sankarà del Segr. Gen. Movimento degli Africani Dabre Yacouba
  • Intervento della scrittrice italo-somalo Igiaba Scego
coordina l'incontro Alicia Araujo Lopes

A seguire aperitivo capoverdiano e momento musicale con Laurent Digbeu e Tibo Evora

La premiazione e l'incontro avranno luogo presso il Cafè Cretcheu (locale capoverdiano) in via Ancona 13, 00198 Roma

17/01/10

Las mujeres mas guapas del mundo

dalla prestigiosa rivista "vatteloapesca":
Le donne più belle del mondo dello spettacolo... secondo me!

Courtney Cox (http://it.wikipedia.org/wiki/Courteney_Cox_Arquette)
Patricia Conde (http://es.wikipedia.org/wiki/Patricia_Conde)
Lura (http://www.luracriola.com/)
Kristin Kreuk (http://it.wikipedia.org/wiki/Kristin_Kreuk)
Monica Bellucci (http://it.wikipedia.org/wiki/Monica_Bellucci)
Francesca Neri (http://it.wikipedia.org/wiki/Francesca_Neri)
Halle Berry (http://it.wikipedia.org/wiki/Halle_Berry)
Andie McDowell (http://it.wikipedia.org/wiki/Andie_McDowell)
Charlies Theron (http://it.wikipedia.org/wiki/Charlize_Theron)
Angelina Jolie (http://it.wikipedia.org/wiki/Angelina_Jolie)

Las mujeres mas guapas del mundo.
Le donne più belle del mondo.

13/01/10

Terremoto ad Haiti

fonte Reuters.com

16- gennaio
PORT-AU-PRINCE (Reuters) - Aumentano le tensioni tra gli haitiani sconvolti alla ricerca dei dispersi e in attesa degli aiuti internazionali che cominciano ad arrivare a quattro giorni da un sisma che le autorità ritengono abbia ucciso circa 200.000 persone.

13- gennaio
Haiti
- Si teme che siano tra i 30 e i 50mila i morti nel forte terremoto che ha distrutto case, scuole e ospedali ad Haiti, mentre le Nazioni unite e altri paesi sono al lavoro per portare soccorsi.

...

Diversi corpi sono stati estratti dalle macerie e oltre 100 membri dello staff Onu risultano ancora dispersi. Tra le vittime c'è anche il capo della missione delle Nazioni Unite, Hedi Annabi, secondo il presidente haitiano Rene Preval.

...

Il presidente Preval ha detto alla Cnn di non sapere quanti siano effettivamente le vittime, aggiungendo di aver sentito "finora, di 50.000... 30.000...". Il presidente ha definito i danni "inimmaginabili" e ha parlato dei cadaveri e dei pianti delle persone intrappolate nel crollo dell'edificio che ospita il Parlamento... continua

10/01/10

Ma quale integrazione?

Premesso che l'Italia non è più quell'ELDORADO degli anni '80-'90 a causa dei tanti suoi mali dai quali non riesce o non vuole uscire: dalle varie mafie ai vari governi che hanno tolto lo spazio vitale a giovani e donne retrocedendoli a qualcosa di vergognoso per qualsiasi altro paese europeo, dove una donna guadagna molto meno di un uomo e non ha le sue stesse possibilità di fare carriera a meno che non sia una escort avvenente o una velina, e dove i giovani non possono pensare ad una famiglia tagliati fuori, come sono, dal mondo del lavoro e dei finanziamenti per pagarsi anche solo un mutuo. Premesso questo resta la triste constatazione che l'Italia stessa stia scivolando verso il "terzomondismo" sociale e culturale dove la gente non solo non arriva a fine mese, dove non solo non c'è più cultura, dove la televisione e mass-media non fanno più informazione e soprattutto dove si è venuto a creare una voragine di mancanza di umanitas che ha generato mostri come razzismo ed intolleranza (con il tacito consenso di tutti!!! tutti siamo responsabili di queste Echidne!!!). In questo quadro desolato, e impensabile per un paese ricco di storia e tradizioni culturali come l'Italia, si inseriscono gli immigrati!!! "Inseriscono"... Parola che sa tanto di presa in giro in questo paese quando si parla di integrazione.
Gli italiani ( e quando parlo di "italiani" parlo dei politicanti dell'Italia e della loro assurda burocrazia) non vogliono gli immigrati... Costruiscono tanti muri di Berlino (sarebbe meglio dire lager e si vedano i CPT a Lampedusa) per tenere separati questi "clandestini" (tutti sono clandestini) dalla popolazione residente sul territorio da almeno sette generazioni! Questi muri, sono silenziosi, costruiti con l'aiuto dei Media che fanno leva (sempre) sulla stupidità della gente comune che pigra non cerca di andare oltre le parole più ovvie e spesso no-sens dei Media stessi.
In questo clima l'immigrato fa davvero molta fatica ad entrare nel "giocattolo" Italia, ad integrarsi in questa società che li ha già schiacciati prima che questi possano dire la loro. Sono schiacciati dai Media e indirettamente dalla popolazione passiva, prima, attiva e burocratica poi:
  • il percorso per ottenere la cittadinanza non solo è lungo, ma contorto ed esoso in termini di tempo, denaro ed energie
  • i figli nati qui non hanno gli stessi diritti dei loro coetanei nati nello stesso ospedale, lo stesso giorno e arrivano vivono i primi 18 anni nella condizione di "apolidi-atipici" (perchè sono cittadini del paese d'origine dei genitori ma rifiutano questa appartenenza, credono di essere italiani ma l'Italia non li considera tali) e se malauguratamente a nell'età non riescono a iscriversi ad una scuola e/o università, e non riescono a trovare lavoro diventano (per colpa dello Stato) "clandestini" con il rischio di essere espulsi, riinviati in quella che sì è la patria dei loro genitori ma, attenzione, non la loro!
  • il permesso di soggiorno, l'ottenerlo è diventato una barzelletta. Innanzi tutto si chiede all'immigrato di pagare 200 euro (somma esagerata per un immigrato che non possiede niente, come chiedere 2 milioni di euro a qualche "Paperone" italiano per lasciare ormeggiato il panfilo a Fregene!, o ad un comune cittadino di pagare 10 mila euro per respirare), poi come se non bastasse l'immigraro viene schedato come il peggiore dei criminali con tanto di foto segnaletica ed improtte digitali e riienviato a casa senza permesso di soggiorno che otterrà (se sarà dimostrato che ha un reddito, spesso più alto di un italiano, e una dimora fissa) tra i dodici e i diciotto mesi dopo, quando cioè è già scaduto e deve riiniziare la stessa procedura. Capita che per avere un lavoro ti chiedono il permesso di soggiorno, per un contratto d'affitto ti chiedono il permesso di soggiorno e... al povero immigrato non resta che andare a dormire sotto i ponti perchè tanto non può neppure uscire dall'Italia senza permesso di soggiorno... sequestrato contro il suo volere in questo burocratico paese che non riesce a ragionare, alle volte.
  • Sapevate che si può diventare "irregolari" per aver perso il posto di lavoro? Basta stare senza lavoro per poco tempo e invece di preoccuparsi di iscriversi a liste di collocamente, questi immigrati (tutti delinquenti, tutti spacciatori, tutti assassini) devono preoccuparsi di trovare immediatamente un altro lavoro pena essere condannati ed espulsi.
  • In più non hanno diritto di parola nella vita politica... nessun diritto di esprimere le proprie preferenze... Ci vorrebbe anche qui un Abramo Lincoln per abbolire la schiavitù.

E pensare che c'è chi considera la concessione del voto amministrativo di Fini cosa blasfema.
Io penso che se questi muri fossero costruiti intorno agli italiani il 70% di questi sarebbe "irregolare".

La politica italiana ha perso

Sono sconvolta ma abbastanza lucida per dire che: perchè si parla solo della "rivolta degli schiavi"; "Rivolta dei clandestini"; e tante altre baggianate. E nessuno dice che dietro tutto ciò c'è la malavita organizzata 'ndrine della 'ndrangheta (Calabria) e camorra per Castel Volturno. Che queste persone alle quali ogni forma di dignità è stata tolta costituiscono nella necessità di sopravvivenza mano d'opera per le varie associazioni a delinquere di stampo mafioso. Perchè ora non si dice che quei migranti presentati solo e soltanto come emergenza sicurezza in realtà sono vittime sacrificali nelle mani delle varie mafie? Io vivo da oltre 30 anni in Calabria e amo questa terra e conosco la gente di Calabria nella quale mi rispecchio. Da calabrese dico che ci siamo sentiti offesi quando il nostro Ministro all'Interno ha detto che quanto è accaduto è tutta colpa nostra perchè siamo (noi calabresi) stati "tolleranti" verso gli immigranti. Il paradosso è che io sono calabrese-bamileké/italiana-camerunese. Cosa dovevo fare? Prendermi a schiaffi? Mi vien da sorridere non fosse che quel che è successo è veramente grave. Migranti e Autoctoni. Nessuno dei due ha vinto. Tutti hanno perso tranne chi ha fomentato questi tragici eventi. La politica ha perso. I delinquenti, quelli si che vanno "cacciati", siano essi migranti o autoctoni.
Geneviève Makaping

07/01/10

Nuovi Autori: Kossi Komla-Ebri

VITA E SOGNI. RACCONTI IN CONCERTO

A cura di Pier Maria Mazzola ( Nigrizia –Bazar- –Febbraio 2008 p. 72)

Medico di origine togolese, Komla-Ebri è un volto noto della letteratura migrante italofona (Imbarazzismi e altro). Questa volta ci propone otto storie, collegate dal filo rosso del sogno: ora evanescente, ora fantastico, ora(nel caso dei bambini soldato del Nord Uganda) un incubo.

Il protagonista del primo racconto è forse una controfigura di Kossi? Anche per lei, come per Elom Doglo, “scrivere libera e sconfigge la solitudine. Scrivere è taumaturgico contro la nostalgia”?
La scrittura è per me necessità di comunicare. Una necessità nata, in parte, per far conoscere la mia cultura e, in parte, per scavare dentro di me, per racimolare parti di identità sparse: il Kossi nostalgico africano, il Kossi passionale italiano, il Kossi razionale francese… che è, poi, sempre un medesimo Kossi. È vero che la lingua italiana è passionale, ti rende passionale, e la scrittura riesce a ricuperare e far unire questi frammenti di me. La scrittura ha un valore taumaturgico, sì. Contro l’idea che l’intellettuale è un po’ bastardo. “Kossi, non sei più africano”, mi dicono. Ma io penso che Kossi è un po’ di tutto questo.

In “Identità trasversa” è di scena un 17 enne di seconda generazione-G2!- che non risparmia aspri (e, in parte, condivisibili) rimproveri ai genitori. “Non mi stressate più con l’Africa: io non ci voglio più andare!”, urla, come in sogno. Ma poi capisce di dover cambiare registro e instaura, nella sua mente, un dialogo lussureggiante di metafore, proverbi, detti di sapore africano. L’agitata notte di Kuami si chiude su una nota di serenità. Qual è il suo sguardo, Kossi sulla G2?
Anzitutto, c’ è il problema del linguaggio. Le nostre parole non sono mai neutre: sono colorate, aprono spazi di immaginario profondo. Il problema della società oggi non è la diversità come tale, ma la difficoltà di comunicare, soprattutto se le persone hanno pelle, religione, cultura diverse.
Quanto alla G2…sono molto preoccupato. Da un lato, vedo le reazioni di molti genitori che cedono, perché si sentono defraudati del loro ruolo, sminuito dalla loro condizione economica, dal loro rango sociale, e soffrono perciò di disistima da parte dei figli. Conosco senegalesi che hanno mandato il figlio al paese, perché minacciava di chiamare il Telefono Azzurro. “Sta crescendo come un piccolo bianco, lo devo rimandare a casa”.
Dall’altro lato, sono pessimista sul futuro di questi ragazzi. Quale integrazione per loro? Un Sarkozy, che è un G2, è immaginabile per l’Italia? Si parla di quote rosa: non pretendiamo le quote nere, ma almeno uno spazio di partecipazione. Dov’è il diritto di cittadinanza? ... visualizza altro

06/01/10

Primo marzo 2010 sciopero degli stranieri

Se il 90 % dei lavoratori stranieri si mettesse in sciopero per una settimana l'economia italiana entrerebbe in una crisi irreversibile e senza precedenti... senza considerare che le famiglie si troverebbero senza badanti che puliscono il sedere ai loro anziani, togliendo a loro il gran peso di farlo; cadrebbero tante di quelle che ora sono certezze familiari e che creano anche possilità altrimenti impossibili come quella di permettere alla donna la "libertà" di andare a lavorare senza pensare a badare ai figli e alla casa.
Basterebbe una settimana
... la settimana dopo, infatti, sarebbero gli
italiani a scendere in piazza a chiedere l'intervento dello stato affinchè trovasse una soluzione per far tornare al lavoro questi che con i loro contributi fiscali pagano la pensione agli italiani... senza questo contributo anche l'INPS cadrebbe in ginocchio!

Articolo su dati INPS: gli immigrati pagano la pensione agli ingrati!

XXXIII° ANNIVERSARIO DALL'INDIPENDENZA DI CAPO VERDE

XXXIII° ANNIVERSARIO DALL'INDIPENDENZA DI CAPO VERDE
J. Canifa Alves, l'On.le M. Monteiro, l'On.le Frias, l'On.le Sousa, rappresentante Caritas F. Pittau

Un libro può salvare la vita

  • edgar allan poe - racconti
  • Gabriel Garcia Marquez - Cent'anni di solitudine
  • Isabel Allende - il piano infinito
  • Luis Romano - famintos
  • Michael Ende - la storia infinita

MONDO MIGRANTE

Los Angeles – Charlize Theron è diventata cittadina americana. Ad annunciarlo la stessa attrice durante il David Letterman Show: “ho sempre desiderato essere cittadina americana, ma loro non volevano accettarmi… Ho dovuto studiare. Inoltre era difficile non pensare a qualche trucco all’esame, come quando a me, di madrelingua inglese e sudafricana, è stato dato un foglio e mi è stato chiesto di scrivere correttamente la frase: è una giornata di sole”.

Un premio Oscar all’ umorismo americano… ma si diamo loro anche un “Tapiro d’oro”.

Le rivoluzioni non necessariamente rappresentano delle soluzioni... sicuramente ti danno linfa vitale!

RAIZ-LONGE

RAIZ-LONGE
dietro: Benny Hopffer Almada, Giovanni Mone, Alfredo Pierantozzi; al centro: Marta Poretti, Viviana Alves, Jorge Canifa Alves, Cateline Hopffer Almada, Lorena Salvatori, Walter do Rosario; in basso: Hamdi Dahir, Linda Evora, Aderico Brito.