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17/09/13

IL FUTURO È TROPPO GRANDE



IL FUTURO È TROPPO GRANDE

 
1. che cos'è?
IL FUTURO È TROPPO GRANDE è un film documentario che racconta la storia di due ventenni cresciuti a Roma, Re e Zhanxing, rispettivamente di origine filippina e cinese. Li abbiamo seguiti per due anni durante i quali noi li abbiamo filmati e loro stessi si sono autoraccontati - con due telecamerine che gli abbiamo messo a disposizione - regalandoci le loro immagini e i loro pensieri. 

2. un progetto culturale sui giovani italiani di seconda generazione, ma... potete dirci qualcosa di più?
Il documentario nasce da una riflessione sulle seconde generazioni dell’immigrazione in Italia, ma intende spingersi oltre il dibattito giuridico e politico su cittadinanza e “ius soli”. L’idea è quella di raccontare delle persone, delle storie di vita. La quotidianità dei protagonisti rivela modalità espressive, punti di riferimento, inquietudini e aspirazioni che i protagonisti condividono con i loro coetanei in possesso fin dalla nascita della cittadinanza e, allo stesso tempo, gli aspetti della loro vita che fanno riferimento più specificatamente alle culture di origine. Le esperienze dei giovani di seconda generazione, per certi versi “normali”, sono allo stesso tempo storie “nuove” che continuamente arricchiscono e mutano il significato stesso dell’essere italiani. Ci permettono di comprendere meglio il paese in cui viviamo, cogliendone anche la complessità: l’Italia non “ospita” degli altri, ma “è già” altro, e diventa qualcos’altro continuamente.

3. quali temi tratta il documentario?
IL FUTURO È TROPPO GRANDE racconta due ragazzi come tanti, alle prese con la scelta del percorso universitario, l’incontro col mondo del lavoro, l’universo degli affetti, la famiglia e l’amore, in quel periodo della vita che segna il passaggio dall’adolescenza all’età adulta. Con tutta la complessità di sensazioni di quel particolare momento. Ovviamente parla anche di integrazione e di diritti, di quest’Italia, che è multiculturale, che sta cambiando ogni giorno che passa, ma che dal punto di vista giuridico non cambia abbastanza velocemente. Osservando Re e Zhanxing nel loro quotidiano si potrebbe dare per scontato che questi ragazzi abbiano la cittadinanza italiana, ma scontato non lo è affatto. 

4. da cosa nasce questa idea?
Da tempo stavamo ragionando sul tema delle seconde generazioni e cercavamo un’idea per fare insieme un lavoro documentario. A un certo punto l’attualità, il dibattito pubblico sullo ius soli, ci ha proposto nuovi stimoli confermando che la questione fosse più che matura. Ma già avevamo fatto i conti personalmente, in vario modo, con il tema delle migrazioni. Giusy in maniera più diretta, essendo siciliana ma avendo vissuto a Bologna e a Roma, e provenendo da un paese (Sortino, in provincia di Siracusa) che nel secolo scorso ha visto emigrare migliaia di persone, circa duemila solo verso l’Australia. A questo ha dedicato il suo precedente documentario Sortino Social Club. Storie di una comunità siciliana emigrata in Australia (http://sortinosocialclub.wordpress.com), in cui raccontava, tra Sortino e Melbourne, la storia di una parte della sua famiglia emigrata negli anni '50. Oggi in Australia gli italiani sono molto rispettati, hanno contribuito a far crescere quella nazione, ma all’inizio per loro non è stato facile, mentre le seconde e terze generazioni, che pure conservano un legame affettivo e culturale molto forte con l’Italia, si sentono prima di tutto australiane. Per Michele sono stati soprattutto i percorsi della militanza politica e culturale, nel corso degli anni, a portarlo a confrontarsi con i migranti: dalla frequentazione degli edifici abbandonati occupati da cittadini stranieri, come la Pantanella e Hotel Africa a Roma, ai rapporti con la diaspora africana intercorsi attorno all’organizzazione del Festad’Africa Festival, dedicato al teatro e alle culture africane. Negli ultimi anni ha stretto un forte legame con il Sud interno e l’Irpinia in particolare, terra di storiche migrazioni e oggi sottoposta a un nuovo processo di spopolamento, in cui ha realizzato lavori video e partecipato all’organizzazione di diversi eventi culturali. In queste occasioni ha avuto occasione di conoscere e collaborare con molti giovani che vivono l’esperienza delle migrazioni interne, in una dimensione che resta sospesa tra i luoghi di provenienza e quelli di approdo, nel movimento continuo tra fuga e ritorno. Poi, per entrambi, l’incontro con i protagonisti Re Salvador e Zhanxing Xu ha fatto scattare la molla definitiva e ci siamo messi al lavoro.

5. i protagonisti chi sono?
Re è nato in Italia da una famiglia filippina, vive con i genitori e la sorella, è fidanzato, frequenta l’università e lavora, spera di trovare nell’arte la propria realizzazione. Zhanxing è nata in Cina ed ha raggiunto l’Italia all’età di dieci anni, è laureata, vive sola, è in cerca di una chiara definizione di sé e nel film prova a trovarla viaggiando lontano, verso le proprie origini. Sono due giovani che stanno diventando adulti immaginando di far coincidere il futuro con i propri sogni.

6. perché avete scelto proprio loro?
È difficile dirlo, tra regista e “personaggi” scatta una sorta di innamoramento. Tra i tanti ragazzi di seconda generazione che abbiamo conosciuto, Re e Zhanxing in particolare ci hanno colpito per ragioni diverse, ma sicuramente ci sono piaciuti subito. La scelta di raccontarli in parallelo è nata dai rispettivi temperamenti ed esperienze di vita, così diversi tra loro ma altrettanto interessanti e in qualche modo complementari. Ognuno di loro porta al film un particolare punto di vista e un complesso di esperienze e di riflessioni. E anche una diversa estetica: i materiali filmati da loro hanno qualità formali che rispecchiano le loro differenti personalità.

7. come si fondono tutti questi materiali, la vostra telecamera e le immagini girate dai protagonisti?
Ne esce fuori un film corale, nel quale si colgono le differenze di stile ma non una gerarchia fra i punti di vista. Tutto contribuisce al racconto del reale, e questo ci pare sia un elemento di contemporaneità del lavoro che stiamo per presentare.

8. come è possibile sostenere questo progetto?
In attesa che si ricominci a dare il giusto spazio alla cultura e a finanziarla, il crowdfunding sta permettendo a tanti progetti interessanti di venire alla luce. Grazie alla “produzione dal basso” tutti hanno la possibilità di sostenere tematiche e soggetti che non trovano sponda nei media “mainstream”. Nel nostro caso si può contribuire con un minimo di 10 euro, per consentire di completare le lavorazioni di post-produzione. Chi ci aiuta sarà citato nei titoli di coda e riceverà una copia del dvd del film. Tutte le informazioni su: http://www.produzionidalbasso.com/pdb_2706.html. A questa campagna sul web si affiancano alcuni eventi di finanziamento dal vivo. Dobbiamo già ringraziare molte persone, a cominciare da quei soggetti che hanno creduto nel nostro progetto indipendente e ci hanno sostenuti, come il Centro Produzione Audiovisivi dell’Università Roma Tre, che ha contribuito con mezzi tecnici e con buoni consigli, e il nostro media partner Cineama, che svolge un ruolo importante nella promozione del film.

9. fatevi una domanda e datevi una risposta.
In questi giorni ci chiediamo se riusciremo a raggiungere la somma necessaria a finire il film. La campagna web sulla piattaforma di Produzioni dal Basso sta andando molto bene però non basta, altri eventi dovranno seguire. Ma noi crediamo che ce la faremo, perché abbiamo trovato molta sensibilità nei confronti del nostro progetto e dell’approccio con cui abbiamo affrontato la tematica. Ce la faremo con l’aiuto di ognuno di voi…

10.in due righe rispondereste anche alla domanda: chi è Giusy Buccheri, chi è Michele Citoni?
Giusy: autrice e regista, con una grande passione per il cinema del reale, altrimenti detto documentario. Se volete saperne di più andate su www.giusybuccheri.com
Michele: sono arrivato al videoattivismo e alla regia di documentari dopo esperienze nel giornalismo e nella comunicazione. Per vedere qualche materiale andate su http://vimeo.com/michelecitoni  e su Youtube.

L’intervista si può leggere anche su CINEAMAZINE.  Cineama ha realizzato il sito www.ilfuturoetroppogrande  e sostiene la promozione del film documentario “Il futuro è troppo grande”.

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MONDO MIGRANTE

Los Angeles – Charlize Theron è diventata cittadina americana. Ad annunciarlo la stessa attrice durante il David Letterman Show: “ho sempre desiderato essere cittadina americana, ma loro non volevano accettarmi… Ho dovuto studiare. Inoltre era difficile non pensare a qualche trucco all’esame, come quando a me, di madrelingua inglese e sudafricana, è stato dato un foglio e mi è stato chiesto di scrivere correttamente la frase: è una giornata di sole”.

Un premio Oscar all’ umorismo americano… ma si diamo loro anche un “Tapiro d’oro”.

Le rivoluzioni non necessariamente rappresentano delle soluzioni... sicuramente ti danno linfa vitale!

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dietro: Benny Hopffer Almada, Giovanni Mone, Alfredo Pierantozzi; al centro: Marta Poretti, Viviana Alves, Jorge Canifa Alves, Cateline Hopffer Almada, Lorena Salvatori, Walter do Rosario; in basso: Hamdi Dahir, Linda Evora, Aderico Brito.