MALUMORI
ROMENI
Mese di
maggio difficile per la comunità romena della capitale, a seguito di
un ordinanza del municipio X che ne ha impedito lo svolgimento del
mercato multietnico che ogni domenica prendeva il via nell’area
antistante la stazione della metropolitana Anagnina, punto di arrivo
e partenza dei pullman per la Romania.
L’area,
che in passato era solo un punto di ritrovo per di romeni che qui
scambiavano pacchi in arrivo e in partenza per il loro paese natale,
era diventato negli ultimi due anni un luogo di scambi commerciali
anche per gli italiani, tanto grande da creare qualche serio problema
alla viabilità pubblica.
Questo più
di qualsiasi altro motivo hanno portato, domenica 25 aprile, le forze
dell’ordine a presidiare l’area impedendo, a commercianti
italiani e romeni, di montare i banchi in attesa di trovare una
soluzione alternativa al problema.
Questo è
avvenuto senza preavviso degli interessati che si sono sentiti
trattati come scatole di cartone, oggetti senza diritto alcuno e per
questo spostati a piacimento di altri senza avere né modo né tempo
di organizzarsi in altro modo.
E pur vero
che sono stati trasferiti in un’area antistante (via Lamaro), ma
forse è giusto ricordare che il problema non è stato risolto ma
solo spostato di qualche metro perché l’area in questione, secondo
un delibera municipale, non è destinato a mercato interetnico.
Questo vuol dire che la comunità romena ha il permesso di
incontrarsi in quell’area, ma non il permesso si esporre le loro
merci per un libero scambio commerciale. E se non c’è possibilità
di vendere non c’è neppure la possibilità, per molti della
comunità, di mantenere le proprie famiglie.
“Chiediamo
solo un posto per incontrarci e per dare vita al nostro mercato
multietnico” dice Daniel Bostaca, presidente dell’associazione
Romania in Italia. “C’è gente che con questo lavoro mantiene
anche la propria famiglia rimasta in Romania, impedire il mercato
significa portare un disagio anche ai nostri figli e mogli in
Romania.
“Le
attività commerciali” dichiara il vicepresidente del X municipio,
Massimo de Simoni, “sono temporaneamente sospese in quanto mancano
i dovuti permessi. Speriamo di risolvere al più presto la questione”
Intanto sta
di fatto che la comunità romena (circa 500.000 individui) ancora in
questo mese di maggio si ritrova senza un’area “di lavoro”
prima che di incontro.
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