Opera Buffa Teatro Presenta
GUERRA E PANE
traduzione e scrittura scenica di Adele Felici (9,5)
liberamente tratta da "Napoli Milionaria" di Eduardo de Filippo
con (in ordine alfabetico):
Argia Alessandra De Angelis (9)
Brigadiere Alessandro Tozzi (7,5)
Cintruda Licia Valeriani (7,5)
Crimintina Francesca Proietti (8)
Dottore Diego Muller (7,5)
Ervisse Stefano Pignatta (7,5)
Filicetta Silvia Fornari (8)
Gioseffatte Paolo Atzori (8,5)
Lucietta Emanuela Danieli (9)
Margheritella Edelvisa Rosati (7,5)
Pippinella Maddalena Gubinelli (7,5)
Tecla Maddalena Alessandrini (7,5)
Terresina Teresa Pignatta (7,5)
Vincenzina Piera Ortepi (9)
21 e 22 giugno 2012
ore 21.00
Teatro Cristo Re
P.zza Cristo Re (Marcellina - Roma)
Alessandra de Angelis (9): sorprende l'interpretazione di Alessandra de Angelis nel ruolo di Argia, la voce irrompe nell'aria accompagnata da una presenza scenica straordinaria sia nel ruolo di arcigna protettrice dei beni familiari che in quello della donna dimessa pronta a lasciare tutto per ricostruire la sua famiglia.
Alessandro Tozzi (7,5): un brigadiere in stile inglese d'altri tempi, sobrio tanto da non appesantire la scena li dove al contrario poteva avvenire.
Licia Valeriani (7,5): le dona il ruolo che la regista le ha cucito addosso, si muove in scena con scioltezza e quella timidezza che ne fanno giusto personaggio.
Francesca Proietti (8): nel primo atto ci si aspetta una Crimintina più aggressiva più autoritaria, dato il suo lignaggio d'alta borghesia. Ci stupisce il suo carattere remissivo che ben si sposa con il personaggio della Crimintina povera del secondo e terzo atto. Prima o poi può capitare a tutti di cadere in disgrazia, questo sembra il suo motto dall'inizio della sua presenza.
Diego Muller (7,5): Non ha il tempo di riscaldarsi, ma la sua presenza scenica scende in campo conquistando consenso di pubblico.
Stefano Pignatta (7,5): deve aggredire di più il pubblico e nel secondo atto invece di camminare in testa a tutti resta affezionato al ruolo di amante dolce e sconsolato del primo atto... comunque molto espressivo nei gesti!
Silvia Fornari (8): peperina quanto serve, aggredisce la scena e si diverte con quell'atteggiamento da ciociara, però, più da Sabrina Ferilli che Sofia Loren...
Paolo Atzori (8,5): meriterebbe un bel 9 per la presenza scenica e per l'interpretazione di un ruolo così importante e difficile come il suo se non fosse per l'entrata in scenica spenta e dimessa del secondo atto quando ritorna dalla guerra (non riconosce la casa, ma non dimostra dubbio o perplessità ma indifferenza: "ah, non è casa mia, echissenefrega, ne cerco un'altra"). Può migliorare.
Emanuela Danieli (9): una sorpresa. Il voto glielo da il pubblico che le tiene dietro ad ogni sua risata... sembra impossibile ma se tira fuori ancora un po' più di voce potrà essere una vera star!
Edelvisa Rosati (7,5): un po' sacrificata nel ruolo di "svampita". Regge la scena attimamente e dimostra di poter vincere la timidezza... con il giusto impegno.
Maddalena Gubinelli (7,5): molto meglio alla seconda serata che nel debutto quando l'emozione la blocca un po'. Si muove molto bene nell'insieme dell'orchestra mentre negli assoli si autofrena.
Teresa Pignatta: (7,5): sciolta quanto serve in scena, non ha paura nè del pubblico nè di sbagliare. Regge bene la scena e strappa qualche applauso. Può migliorare...
Piera Ortepi (9): Rivelazione! Voce, mimica e improvvisazione notevole... il pubblico è dalla sua parte, lei lo sa, se ne accorge e allora in scena gioca e si diverte... forse esagerando un po' con gli schiaffetti dietro la nuca di un Argia che che non riesce a trattenersi dal ridere ma ci sta tutto... il teatro è anche questo, divertimento!
ADELE FELICI (9,5): Coraggiosa nel mettere il scena un testo così difficile per un pubblico non abituato al teatro, ma lei osa e vince! Conquista il pubblico dopo essere riuscita nell'impresa più difficile: formare degli attori non professionisti dando loro semplicemente un grande incoraggiamento iniziale. Very good!
1942 I bombardamenti tengono insonne Gioseffatte, mentre sulla strada la battaglia è portata avanti da sua moglie Argia che si contende a suo di litigi, uno spazio piccolo-piccolo per il contrabbando del caffè. Gioseffatte nonostante non sia d'accordo con tale traffico losco di sua moglie, deve pur rassegnarsi e riconoscere che senza quel "traffico" la sua famiglia sarebbe condannata alla fame... per questo motivo accetta di fingersi morto all'arrivo del brigadiere venuto per arrestarlo. Capito il trucco il brigadiere, però, non lo arresterà in quanto un bombordamento mette tutti in fuga tranne il finto morto... il brigadiere ne riconosce il coraggio.
Intanto passa del tempo. La guerra è finita. Gioseffatte è partito per la guerra ed è dato per disperso. La sua famiglia si è arricchita grazie ai traffici di Argia... è ora una famiglia agiata ma in rovina morale: Argia ricca e arcigna, le figlie una fidanzata con un ladro di pneumatici e l'altra incinta di un sodato americano sparito.
Gioseffatte ritorna e davanti a questa situazione familiare ricorda a tutti che la guerra non è finita ma si è spostata, ora è quella che combatte la povera gente per recuperare anche la sua morale.
Intanto sua figlia, Felicetta, cade malata e a salvarla servirebbe solo un farmaco introvabile. La povera Crimintina le porterà il farmaco ma facendole notare che, quando si trattava di non far morire di fame i suoi figli, Argia non era stata altrettanto generosa, non pensando che «Chi prima, chi dopo, tutti deve bussare alla porta di qualcun'altro». Argia capisce che la drama di denaro la stava rovinando e chiede scusa a suo marito... Gioseffatte perdona la moglie... riunisce la sua famiglia!
Intanto passa del tempo. La guerra è finita. Gioseffatte è partito per la guerra ed è dato per disperso. La sua famiglia si è arricchita grazie ai traffici di Argia... è ora una famiglia agiata ma in rovina morale: Argia ricca e arcigna, le figlie una fidanzata con un ladro di pneumatici e l'altra incinta di un sodato americano sparito.
Gioseffatte ritorna e davanti a questa situazione familiare ricorda a tutti che la guerra non è finita ma si è spostata, ora è quella che combatte la povera gente per recuperare anche la sua morale.
Intanto sua figlia, Felicetta, cade malata e a salvarla servirebbe solo un farmaco introvabile. La povera Crimintina le porterà il farmaco ma facendole notare che, quando si trattava di non far morire di fame i suoi figli, Argia non era stata altrettanto generosa, non pensando che «Chi prima, chi dopo, tutti deve bussare alla porta di qualcun'altro». Argia capisce che la drama di denaro la stava rovinando e chiede scusa a suo marito... Gioseffatte perdona la moglie... riunisce la sua famiglia!
Quadretto in stile Marcellina anni '40/'50 !!!!
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