Serata di premiazione al concorso "FIGLI DI TANTE PATRIE".
Da molti anni l’Istituzione Biblioteche di Roma è impegnata in progetti a favore dell’integrazione e del dialogo con le culture di provenienza dei nuovi cittadini immigrati nella nostra città, nell’intento di rendere le biblioteche di Roma Capitale dei luoghi aperti a tutti, crocevia di proficui scambi culturali e formativi. A questo scopo abbiamo aperto in diverse biblioteche sezioni di libri per adulti e per ragazzi nelle lingue più parlate dalle comunità migranti, albanese, arabo, bengali, cinese, hindi, persiano, polacco, rumeno, russo, spagnolo, ucraino, urdu, e allo stesso tempo incoraggiamo la cittadinanza attiva tramite i corsi di italiano in biblioteca. Crediamo fortemente che la valorizzazione del bilinguismo e del multilinguismo da parte delle prime e delle seconde generazioni costituisca un elemento di forza nei percorsi di integrazione.
(Francesco Antonelli, presidente di Biblioteche di Roma Capitale).
Storie uniche come è unica ogni vita, ma attraversate da sottili fili che si intrecciano in alcuni punti: innanzitutto il grande desiderio di Memoria, la ricerca di scampoli di verità per conoscere se stessi, anche attraverso il cognome che si porta addosso, o attraverso la storia degli antenati.
Una memoria che trapela dalla lingua materna o paterna, dalle parole dei nonni e dalla propria infanzia, dai cibi e dagli odori della festa, che lascia le tracce nei capelli, “boccoli come molle o fusilli lungo le spalle”, che si insinua nella quotidianità attraverso un vuoto, una mancanza incolmabile.
Una memoria che trapela dalla lingua materna o paterna, dalle parole dei nonni e dalla propria infanzia, dai cibi e dagli odori della festa, che lascia le tracce nei capelli, “boccoli come molle o fusilli lungo le spalle”, che si insinua nella quotidianità attraverso un vuoto, una mancanza incolmabile.
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Nei racconti più maturi si intravede un sentimento di orgoglio per l’appartenenza a più patrie e a più culture, un senso di ricchezza e quasi di sfida di fronte alle difficoltà del crescere nel mondo. E si intravede anche un senso di libero attaccamento alla famiglia, vissuta come sorgente di grande forza interiore. “Non dimenticarti mai chi sei, Sara. Ti voglio bene, papà”.
Poi ci sono i racconti dei ragazzi dell’ITCS Pertini, la scuola che ha risposto con grande entusiasmo al nostro appello. In poche frasi piene di spontaneità e di verità vi sono raccolti molti dei temi che hanno declinato la storia dell’immigrazione in Italia in questi ultimi trent’anni o poco più.
(Gabriella Sanna. Responsabile Servizio intercultura Biblioteche di Roma capitale)
Poi ci sono i racconti dei ragazzi dell’ITCS Pertini, la scuola che ha risposto con grande entusiasmo al nostro appello. In poche frasi piene di spontaneità e di verità vi sono raccolti molti dei temi che hanno declinato la storia dell’immigrazione in Italia in questi ultimi trent’anni o poco più.
(Gabriella Sanna. Responsabile Servizio intercultura Biblioteche di Roma capitale)
1° classificato
Senza Radici
di Ashai Lombardo Arop
2° classificata pari merito
Meg, yergù, yerèk
di Veronica Orfalian
di Veronica Orfalian
2° classificata pari merito
Tra i giovanissimi grande partecipazione dei ragazzi dell'Istituto Tecnico Commerciale Statale Sandro Pertini.
Vincitori sezione giovanissimi:
Chi sono io?
di Cristina Anisoara Bud
1° classificato sezione ragazzi
di Cristina Anisoara Bud
1° classificato sezione ragazzi
La nostra storia e il nostro presente
di George Ciolan
di George Ciolan
L’unione fa la forza
di Jennifer Duro
di Jennifer Duro
Imprevisti
di Cristina Glodan
di Cristina Glodan
Prima lo studio e poi il piacere
di Claudia Okwara
di Claudia Okwara
La storia della mia famiglia
di Marzia Popoli
di Marzia Popoli
Prove di autonomia
di Catalina Alexandra Tirnaru
di Catalina Alexandra Tirnaru
Le fotografie qui presenti sono per gentile concessione di Alice Dente (Servizio Intercultura Roma Capitale)
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