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14/05/16

Un Mare di Plastica





















Un Mare di Plastica
Inizia tutto con una storia romantica di una famiglia e la loro piccola impresa di produzione di sapone, finchè c'è il desiderio di restare nella normalità la vita scorre più o meno bene nonostante i vari problemi quotidiani. Poi, non si sa quando realmente inizia il dramma ecologico che porta la piccola famiglia a diventare una grande industria inquinante... sta di fatto che, senza quasi accorgersene i vari personaggi che si alternano in scena sono positivamente e/o negativamente risucchiati dall'avida necessità di crescita, espansione, produzione, consumo e plastica. Una plastica che si insinua nella vita di tre generazioni e silente crea e spezza legami affettivi fino a conquistarsi uno spazio a se stante nel bel mezzo dell'oceano: ed è UN MARE DI PLASTICA ossia IL SESTO CONTINENTE che diventa oggetto di attenzione turistica più che presa di coscienza di un dramma dell'intera umanità.
Il dramma è di scena quasi come una pellicola di plastica e come questa più che nascondere, preserva gli orrori che può contenere più o meno visibilmente all'umanità ma tra menefreghismo, corruzione e avidità il dramma aumenta fino all'inverosimile, fino ad esplodere dentro l'anima delle generazioni future che non potranno nasconderla neppure "condividendola" con lo spazio.


Liberamente tratto da "Il sesto continente" di Daniel Pennac, ha visto la partecipazione di un team internazionale di traduttori, che hanno adattato il testo ad un pubblico italiano.

Lo spettacolo, che vede in scena nove attori provenienti da diverse parti del mondo, può essere descritto come un surreale viaggio alla scoperta delle conseguenze del consumismo, una riflessione sulla destinazione ultima dei rifiuti che ognuno di noi produce incessamente.


Uno spettacolo ironico e pungente, che prende spunto dalla scoperta del sesto continente di plastica, un'area grande quattro volte l'Italia che galleggia al largo dell'Oceano Pacifico.



 

I costumi di scena sono stati interamente realizzati con materiale riciclato, grazie alla collaborazione di due costumiste provenienti da background differenti: Erika Perotti (Spagna) e Gaia Vona (Italia)

La regia è curata da Silvana Mariniello che ancora una volta ci stupisce per la sua geniale sensibilità a tematiche "comuni" e la grande capacità di unire attore diversi tra loro e di saperli giostrare alla perfezione.

La regia è ben curata nei minimi particolari e riempie di emozione.
Questo ancche grazie agli ottimi effetti luce e alle musiche di Egidio Grasso.


 Gli attori tutti straordinariamente carichi in scena sono interpreti eccezionali di forti emozioni. 
La scarsità di attori maschili avrebbe potuto limitarne in qualche modo la potenza, ma le ragazze hanno saputo degnamente vestire i panni maschili, dissipando ogni gap di genere.
Attori tutti promossi a pieni voti, una nota in più per Lara Panizzi e Francesca Gambini per essersi perfettamente calati nei "pantaloni" di un geniale Matteo e un inquietante (o inquinante) Padrino.
Anche l'attore bengalese Iktear Uddin merita qualcosa di più... di madrelingua urdu recitare in quel italiano appreso in pochi anni, e sostenere una lunga parte non è sicuramente facile, ma lui lo ha fatto con naturalità, come se l'italiano fosse da sempre la sua lingua.

> Con il contributo di: Collettivo di traduttori internazionali
> Regia e adattamento di: Silvana Mariniello
> Interpreti: Angela Silvana Albanese, Ameté Pierozzi, Daniela Illanes, Dora Vinci, Ester Carbone, Francesca Gambini, Iktear Uddin, Lara Panizzi, Patrizia Murgia
> Luci e Suoni: Egidio Grasso
> Costumi: Erika Perotti, Gaia Vona

> fotografie di: Alice Dente



Officine Culturali INsensINverso
Via Vaiano 7 (Magliana, Roma)

 www.insensinverso.org
Lo spettacolo "Un mare di plastica", andrà in scena il 13 e 14 Maggio 2016 all'interno delle Officine Culturali INsensINverso, in via Vaiano 7, nel quartiere della Magliana, a Roma.

Ingresso a sottoscrizione libera


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